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Affrontare un momento di crisi: Ora cosa faccio?

Molti dei miei clienti arrivano sul sito o sul Blog in piena crisi professionale. O meglio, in cerca di una risposta sul Web su cosa fare in alcuni momenti difficili della loro carriera, Vita o difficoltà del loro Business, si imbattono nel Blog, nei Servizi e mi chiedono assistenza. Molto spesso, non hanno ben chiaro l’area in cui necessitano un cambiamento. Stanno male a lavoro, ma magari è il 4 che cambiano in 3 anni, quindi il problema potrebbe stare più a monte. La crisi professionale che può attraversare ognuno di noi, può avere origini svariate. Dalla voglia di cambiare ambito, settore o ruolo, fino ad arrivare a casi in cui si è fuori dal mercato del lavoro da troppo tempo e non si sa come rientrare, ma soprattutto con che ruolo. Ma a volte è proprio il nostro non star bene con noi stessi che non ci fa essere in “pace” in un nessun ambiente lavorativo.

Il primo consiglio che mi sento di darvi è:

comprendere in piena onestà cosa vi crea veramente malessere

Infatti, non esistono risposte giuste a domande sbagliate, come dico sempre. E cercare “qualcosa”, non capendo bene cosa sia questo “qualcosa” non paga e fa perdere un sacco di tempo ed energie, che invece potreste impiegare nel vostro nuovo progetto professionale, lavorando su voi stessi e la vostra fiducia sulle vostre innate capacità oppure capire come sta cambiando il mondo del lavoro e del Business post Covid.

Alcune domande da porvi potrebbero essere le seguenti in fase di “crisi” ed alla ricerca di un Cambiamento:

  1. Il vostro lavoro vi piace, ma non vi piace “dove” lo fate?
  2. Il vostro ruolo attuale sarebbe pure soddisfacente ma non andate d’accordo col capo?
  3. State svolgendo questo ruolo da tanti anni e avete voglia di qualcosa di nuovo e stimolante?
  4. Siete imbrigliati nello stesso ruolo e non riuscite a ‘crescere’ nella vostra azienda attuale?
  5. Siete da mesi senza occupazione e vorreste reinventarvi o riprendere quello che facevate precedentemente?
  6. Alla fine il vostro lavoro vi piace, sapete “fare solo quello” ma siete comunque inquieti?
  7. Cambiate lavoro spesso, anche ruolo magari ma non vi siete mai svegliati una mattina felici di andare a lavoro dove lavorate?
Come funziona

Cercate di prendere carta e penna, o aprite word se siete più smart e rispondete a queste domande. Onestamente, perché tanto vi vedo! Vedrete, che forse capirete meglio di cosa siete alla ricerca. Magari non un nuovo lavoro, non un nuovo ruolo ma potrete attuare delle semplici “mosse” per rendere la situazione attuale più soddisfacente e che prescinde dall’azienda in cui lavorate. Potreste comprendere, che su Linkedin o su Google non è il caso che troviate ruoli diversi da quello attuale ma vi piacerebbe continuare a fare quello che fate altrove. Oppure, che con una buona dose di coraggio ed utilizzando il giusto approccio, fare una valida chiacchierata con il capo vi porterà a migliorare lo status quo. Magari riuscirete anche a comprendere, che indipendente che sia lavoro, famiglia o relazioni sociali non siete mai davvero soddisfatti e felici. Il cambio lavoro è un espediente, non la soluzione in realtà. Solo un “sintomo” da curare e non la soluzione definitiva.

Se volete supporto nell’affrontare queste situazioni o a chiarire meglio, con un esperto situazioni del genere, io sono qui qui per questo.

Per uscire dalla vostra attuale crisi professionale, aziendale o personale che sia, migliorando la vostra vita che ad oggi vi lascia insoddisfatti, compilate il FORM per descrivermi meglio la vostra situazione e richiedere una 1° Video Consulenza GRATUITA.

Vi consento di avere un esperto nei cambiamenti di vita non davanti a voi a giudicarvi, ma al vostro fianco prendendovi la mano, quando vi ricapita?

 


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Come funzionano

Reinventare il proprio Business: 5 domande da farsi per superare la crisi causata dal Covid-19

In questo periodo di incertezza e crisi lavorativa causata dal Covid-19, stiamo veramente vedendo in giro tanta gente disposta a re-inventarsi per non morire!

Che cosa meravigliosa! Se ci può essere un elemento positivo in questo periodo difficile a livello mondiale, è stato proprio la riscoperta dell’essenza delle cose e di come aguzzare l’ingegno a condizioni diverse rispetto al passato.

La possibilità di avere una sospensione temporale e fisica, ha accelerato di gran lunga il processo di digitalizzazione e di smaterializzazione di alcuni servizi e processi. Questo, ha permesso di bypassare quegli elementi di chiusura dovuti al lockdown, caratterizzati sopratutto dal fatto che se “Maometto non va dalla montagna, la montagna deve andare da Maometto!”

Servizi di consegna a domicilio, consulenze online, sviluppo di servizi innovativi stanno consentendo a moltissime realtà, soprattutto alle piccole partite IVA di non mollare ed abbandonarsi alla crisi lavorativa causata dal Covid-19.

Voi direte, bene?  Ma come si fa?  Non tutti i Business si possono digitalizzare o consegnare a domicilio”

Avete ragione, ma non la chiave del successo è pensare in maniera alternativa, “out of the box” come si dice in Psicologia.

Pensare alle cose non come le si è fatte e pensate finora, capire quel “vuoto” quella “nicchia di Business che ha richiesta non ancora soddisfatta, è la chiave di lettura di tutta questa storia. 

La crisi lavorativa da Covid-19 ha determinato proprio questo, avere delle “nicchie”, anche non tanto piccole di nuovi bisogni e di nuovi clienti.

Quali sono quindi le 5 domande da farvi per rinnovare il vostro Business e superare la crisi lavorativa da Covid-19?

  1. Come acquisterei il prodotto o servizio se fossi un mio cliente ai tempi del Covid-19?

  2. Ci sono nuovi servizi o prodotti che potrei associare o sostituire agli esistenti?

  3. Quali aspetti del servizio posso “dematerializzare” oppure far diventare online?

  4. Come è cambiata la vostra vita nella quotidianità? Cosa fate in modo diverso e come?

  5. Siete sicuri che tutti i processi che avete fatto finora sono necessari? Potete “Svecchiarli”?

Sono tantissimi i professionisti e piccole attività a partita iva che ci stanno scrivendo per avere questo genere di supporto. Ovvero, come “ripensare” il proprio Business per superare la crisi lavorativa da covid-19.

Fermo restando che è fondamentale vedere queste prime fasi di riapertura della Fase 2 per capire il nuovo mercato come si muoverà ma siamo certi che ponendovi le 5 domande di cui sopra e rispondendovi in tutta onestà, potete iniziare a pensare al vostro Business, o magari a nuovi, determinati dai cambiamenti del mercato dovuti ai blocchi ed alla non fisicità voluta dalle restrizioni anti Covid-19.

Se invece volete parlarne con me, compilate il Form per Richiedere una Consulenza Video Gratuita o  scrivetemi a info@jobbee.it   per qualunque informazione in merito al servizio di Social Tutoring!

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contatto lavoro

“Non trovo lavoro” sei proprio sicuro che la colpa sia dei Selezionatori?

“Non trovo lavoro” è la frase che in 5 anni sentiamo di più da parte dei nostri Clienti e lettori del Blog. Come troppo spesso succede però la “colpa” è sempre dell’altro e non si fa mai una analisi attenta di quello che si sarebbe potuto fare di diverso affinchè non sia questa la situazione. In ogni relazione, come vi ripetiamo spesso nelle nostre Consulenze, la responsabiltà del successo della stessa è distribuita al 50 – 50 tra i due interlocutori. Il nostro supporto, come attitudine generica di chi da mesi esclama “non trovo lavoro” è quello di essere più efficaci possibili nelle azioni che competono al candidato in fase di ricerca.

Proviamo insieme a valutare quali sono gli aspetti da analizzare se da mesi anche tu esclami disperato che:  “non trovo lavoro!”.

Le 5 Domande cruciali per valutare l’efficacia di ricerca di un nuovo lavoro sono:

  1. Ho gli strumenti giusti per cercarlo? (Curriculum, Lettera di Presentazione, Profilo Linkedin?)
  2. So utilizzare e personalizzare gli strumenti di cui sopra in modo opportuno) (personalizzare CV e Lettera per le posizioni più interessanti a cui ci candidadiamo, per esempio)
  3. Utilizzo Linkedin solo come collettore di annunci o lo “sfrutto” in tutte le sue potenzialità? (Filtri, Sezioni, Contatti a Decision Maker funzionali, quali Head Hunters, Selezionatori, Responsabili di funzione, mapping delle aziende a potenziale)
  4. Effettuo solo una ricerca passiva di mero invio del Curriculum agli annunci che vedo sul Web o mi so muovere in maniera più attiva sul mercato?
  5. So cosa sto cercando? Voglio cambiare solo azienda o anche ruolo?

Siamo sicurissimi che, se siete onesti con voi stessi ad almeno una di queste domande rispondete in modo negativo. In alcuni casi, è anche possibile che non sappiate nemmeno a cosa ci stiamo riferimendo per “efficacia” degli strumenti di candidatura, oppure, contattare i “decision maker” delle aziende. Figuriamoci per il “mapping” delle aziende.

Ora, non dovete dircerlo ad alta voce. Tanto la risposta la sappiamo. Ma onestamente, se le risposte sono negative, anche solo ad una di queste domande, rimediate a breve. Potete informavi sul nostro Blog, o scriverci a info@jobbee.it oppure utilizzare i nostri Servizi per chiedere un supporto pratico.

 

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career coaching jobbee

Vuoi cambiare lavoro o il tuo capo?

Cambiare lavoro è una delle motivazioni principali che spinge i nostri utenti ad acquistare il nostro percorso di Career Tutoring. Ma già dalle prime fasi di approfondimento e di analisi tra Tutor e Clienti, ci rendiamo conto che quello che si vuole cambiare, spesso non è il proprio lavoro, ma il proprio capo.

Sembra un dettaglio, ma capire veramente cosa non ci soddisfa nella attuale esperienza lavorativa, ci aiuta a comprendere meglio cosa in realtà stiamo cercando.

A volte, dopo i nostri percorsi consulenziali i Clienti, valutano che forse impostare un diverso rapporto con il Capo porta a decidere di non lasciare azienda o cambiare ruolo. Invece, può succedere che l’aspetto relazionale con il capo attuale è un motivo abbastanza forte per non cambiare lavoro ed azienda. A volte, basta parlare chiaro ed impostare con il proprio capo una crescita professionale e personale interna più soddisfacente.

Se invece, cambiare lavoro è proprio una questione di insoddisfazione professionale e non una questione “emotiva” di non trovarsi bene in azienda, comprendere questo aspetto faciliterà il percorso di consulenza nell’identificare la strategia più idonea nel delineare che posizione andare a ricercare e come.

Ecco qui, qualche piccolo suggerimento per capire le reali motivazioni che vi stann portando a cambiare lavoro:

  • Trovate soddisfazione in progetti o compiti che vi vengono assegnati?
  • State cercando di combattere una routine che vi sta uccidendo?
  • Da troppo tempo svolgete gli stessi compiti senza un piano di crescita concordato?
  • Le promesse in fase di colloquio sono state mantenute, vi occupate di quello che vi era stato promesso?
  • Avete uno scambio professionale con il Team in cui lavorate confrontandovi ogni giorno in modo costruttivo?

Siamo certi che se rispondete in modo sincero ed onesto a queste domande, le reali motivazioni del perchè volete cambiare lavoro cominceranno ad essere più chiare.

Ecco perchè è fondamentale rispondere a queste domande, ed avere un quadro chiaro di cosa volete lasciare piuttosto per capire cosa state cercando:

  1. Capire le caratteristiche del ruolo che state cercando
  2. Comprendere cosa state cercando faciliterà il delineare delle strategie idonee di ricerca
  3. Nel caso che la motivazione sia “relazionale” con il capo si potrebbe anche non cambiare lavoro ma studiare un percorso di gestione del conflitto oppure di planning di carriera interna all’azienda attuale
  4. Spesso i problemi vissuti quotidianamente vengono ingigantiti, tenerli per se senza un confronto esterno non li fa risolvere a mente lucida
  5. Capire la natura del problema che porta a cambiare lavoro è un enorme passo avanto verso lo Step successivo

Cosa ne pensate? Sinceramente, state cercando di cambiare lavoro perchè non sopportate più entrare in quell’ufficio oppure la routine lavorativa vi sta uccidendo? Scrivetecelo nei commenti o, per un supporto, scriveteci a info@jobbee.it

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esperienza

Come faccio a “fare esperienza” se non ho esperienza?

Che tu sia un libero professionista, un neo laureato o un esperto in un dato ruolo che vuole fare esperienza, in un dato settore, la domanda è sempre la stessa:

Come faccio a “fare esperienza” se non ho esperienza?!

Sempre più annunci di lavoro, richiedono per una scarsa retribuzione persone con esperienza. Troppe volte, chi vuole mettersi in proprio ed aprire la propria Startup viene fermato dal pensare che l’esser visto come professionista senza esperienza concreta, in quanto nuovo sul mercato, sia un limite per aprire e sviluppare una propria attività.

Vi sveliamo un segreto: l’esperienza non bussa alla vostra porta oppure vi svegliate una mattina e “WOW, ho accumulato esperienza!”

L’esperienza la si costruisce, che sia in un nuovo settore in cui vorreste lavorare perchè vi appassiona, o che sia un mestiere che avete approfondito a livello teorico/accademico ma per cui non avete esperienza concreta sul campo.

Per “fare esperienza” quando non avete esperienza le cose da fare sono 3:

  1. Iniziare a farla

  2. Formarsi e riformarsi continuamente

  3. Essere curiosi

Sembra incredibile, ma davvero l’unico limite che abbiamo nella vita siamo noi stessi, che, allo stesso tempo è anche la nostra principale risorsa. Spieghiamoci meglio. Gli altri, le condizioni contingenti avverse, le difficoltà di contesto sono scuse che a volte, ci fanno grogiolare nella nostra condizione. Rimboccarsi le mani e provarci a costo di sbattere la testa per fare esperienza e cimentarsi in un mercato, in un nuovo lavoro richiede una forza ed una proattività non da tutti. Molto più facile lamentarsi che non ce la faremo.

Eppure, qualcuno, molti ce la fanno… perchè voi no?

L’unico elemento che vi farà ritenere autorevole dalle persone professionalmente parlando è l’essere persone preparate nell’ambito in cui vorrete imporvi. Per essere ritenuti autorevoli e preparati è fondamentale formavi continuamente, non sono accumulando esperienza nel vostro settore ma anche nell’imparare a come comunicarlo.

Per esempio. Se siete un neolaureato in psicologia e vorreste specializzarvi in ambito consulenziale per esempio su tematiche legate all’orientamento scolastico, avete approfondito come contattare le scuole? Vi siete chiesti che permessi, autorizzazioni o percorsi è necessario intraprendere per iniziare ad avere maggiore espererienza sul campo in tal senso?

L’essere proattivi è fondamentale qualunque sia il percorso professionale di carriera che vorrete intraprendere o attività che vorrete avviare. Nulla vi cadrà dal cielo. In questo specifico momento contingente a livello lavorativo vince chi è curioso. Vince chi non aspetta, lamentandosi che il lavoro o le opportunità arrivino ma chi, in modo curioso e proattivo, l’opportunità la cerca!

Volete assistenza e supporto in tal senso? Scriveteci a info@jobbee.it oppure scoprite il nostro servizio di Career Tutoring. Anche questo è un modo proattivo di cercare lavoro e trovarlo oppure di aprire la vostra startup.

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Curriculum in Inglese o in Italiano?

Come rispondo a questa domanda durante il Colloquio di Lavoro?

Colloquio di lavoro

Tutti noi sul nostro Curriculum o durante il nostro percorso di carriera abbiamo degli ‘scheletri nell’armadio’ che ci bloccano ogni qual volta durante un colloquio di lavoro ci chiedono di approfondire tale aspetto.

Che sia il motivo per cui stiamo lasciando una multinazionale importante o che sia il perché abbiamo effettuato diversi cambi di ruolo e di azienda in poco tempo, arriva sempre quel momento durante un colloquio di lavoro in cui tra noi e noi ci diciamo “ecco, ed ora che rispondo?”

Qualunque sia la motivazione della difficoltà/imbarazzo davanti alcuni aspetti ‘oscuri’ del nostro curriculum, che non siamo riusciti a motivare professionalmente nella lettera di presentazione, porta malessere ed ansia durante un colloquio di lavoro. Questa ansia porta inevitabilmente a non essere sereni durante il colloquio di lavoro ed a non farci essere lucidi durante le domande del Selezionatore pensando che, man mano che si va avanti con il colloquio di lavoro si arriverà a quella fatidica domanda che tanto ci mette in difficoltà.

Il NON aver elaborato determinate brutte esperienze professionali o cambi repentini, che in autonomia riteniamo non essere un bel biglietto da visita  del nostro profilo professionale durante un colloquio di lavoro, nella maggior parte dei casi fa rispondere in maniera emotiva e molto poco professionale alla domanda di approfondimento sul tema del Selezionatore.

Ecco 3 consigli del nostro Team per cercare di superare questi aspetti critici del nostro Curriculum in sede di Colloquio:

  1. Facciamo pace con i nostri errori: soprattutto per chi è particolarmente severo con sé stesso ed autocrito, aspetti come il non essere stati riconfermati a termine di un contratto, laver cambiato dopo pochi mesi una esperienza professionale perché odiavamo il capo o aver lasciato un posto fisso perché le mansioni svolte non erano quelle promesse in sede di stipula del contratto, sono un vero dramma. Prima riusciamo ad ‘elaborare il lutto’ di questi aspetti critici della nostra carriera prima riusiremo a viverli serenamenti ed a parlarne senza vergongna o difficoltà
  2. Il Selezionatore “non sa’ il copione”: a volte la paura che qualcosa accada o che ci venga chiesta, fa accadere la cosa stessa. In Psicologia questo fenomento si chiama profezia autoverificantesi, che fa diventare reale nelle conseguenze, qualcosa che in realtà non sta accandendo. Spesso sono le nostre parole di troppo durante un’altra domanda, o il tono di voce particolare usato per descrivere un evento che fanno insospettire il Selezionatore tanto da chiedere da parte dello stesso un approfondimento. Consiglio spassionato… a domanda rispondete, senza divagare!
  3. Esiste sempre una motivazione professionale: tutte le situazioni ‘negative’ di cui sopra possono avere una spiegazione professionale e diplomatica che non sfocia nella negatività e nella polemica. Ad esempio: l’aver cambiato due lavori in pochi mesi, può esser dovuto alla propria ambizione ed alla propria consapevolezza delle competenze acquisite nel corso degli anni oppure, non essere stati riconfermati può esser causato da un blocco delle assunzioni dalla Casa Madre della nostra azienda e non dalla nostra performance non eccellente. Ricordate, dipende sempre tutto da come ponete la questione.

Il nostro Servizio di Tutoring al Colloquio di Lavoro, consente di personalizzare questi ed altri consigli a percorsi professionali specifici e/o colloqui di lavoro specifici per cui si è stati contattati. In questo secondo caso il Consulente che vi seguirà, vi chiederà non solo il vostro Curriculum/Lettera di Presentazione ma anche la JoB Description per simulare su skype il colloquio di lavoro che andrete ad affrontare e prepararvi al meglio. A seguire riceverete un Feedback verbale durante un momento di discussione con il Consulente JoBBee a voi dedicato con la possibilità di fare domande specifiche. Entro 24 Ore lavorative riceverete un vademecum con valutazione complessiva del colloquio simulato, consigli pratici per sostenere un colloquio di lavoro eccellente ed aree di miglioramento. Nel caso in cui invece, aveste necessità di una simulazione di colloquio lavorativo generico per nessuna posizione specifica, per aiutarvi nella gestione dell’ansia o per capire come mai non riuscite a superarli, il nostro Consulente effettuerà una simulazione su Skype di natura generica come in qualunque colloquio reale conoscitivo e poi darà libero sfogo alle vostre domande a seguito di un breve Feedback sulla simulazione appena avvenuta. Ca va sans dire, che anche in questo caso riceverete entro 24 Ore lavorative il vademecum per superare brillantemente ogni colloquio di lavoro che effettuerete da quel momento in poi.

Finalmente con JoBBee.it avete dei Selezionatori al vostro fianco e non di fronte a giudicarvi, ma pronti a suggerirvi le strategie migliori per trovare lavoro. Che state aspettando ad usare i nostri servizi?

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