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I 5 motivi per cui Linkedin non è Facebook!

Purtroppo in Italia siamo ancora lontani dal capire la fondamentale importanza che il

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proprio profilo Linkedin ha nel determinare il successo o meno della propria ricerca di un nuovo posto di lavoro.

All’estero ormai, ci si è allontanati dall’idea che per avere un lavoro è fondamentale avere un curriculum vitae (per la maggior parte dei paesi anglosassoni Resume) ma si è compreso che ormai questo aspetto è fondamentale solo in seconda battuta.  I candidati italiani, ed in parte alcuni Recruiters un pò meno aggiornati, ne hanno capito l’importanza solo nei termini di ‘avere un profilo Linkedin!’ senza aver capito molto bene che farne.

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Niente di più sbagliato, caro candidato che stai cercando da mesi lavoro senza soluzione. Linkedin è ormai la fonte principale  di nuovi candidati per Recruiters e Head Hunters, per una prima visione del loro profilo di esperienze e per informarsi sulla loro professionalità  prima di fissare un eventuale colloquio di lavoro.  Altro aspetto chiave è che Linkedin non è Facebook e  confondere i due Social fa più danni che non avere affatto un profilo Linkedin.

Ecco i 5 motivi per cui è fondamentale comprendere che LINKEDIN non è FACEBOOK e gli aspetti da curare, per far capire a chi legge il tuo profilo Linkedin che il concetto ti è molto chiaro:

  1. LINKEDIN è un Social Network PROFESSIONALE: sembra scontato ma Servizio Revisione profilo Linkedinnon è chiaro a tutti a meno a giudicare dalle foto ammiccanti, in barca, in costume o col vestito da sposa della maggior parte dei candidati. Queste ambientazioni sono perfette per Facebook ma non per un ambiente professionale come Linkedin dove un selezionatore deve giudicarvi
  2. Condividere in HOME Page aforismi e ricette non è professionale: alcune mattine, aprendo la nostra Home di Linkedin ci viene il dubbio di aver sbagliato app. Gente che racconta barzellette, chi si erge a perle di Confucio sul tornare a casa e punire la moglie tanto lei saprà perchè, o chi pubblica il suo ultimo rotolo vegano. Non ci siamo! Condividere qualcosa su Linkedin serve per far comprendere la vostra auterevolezza in un ambito professionale, quindi a meno che non siate comici o chef evitate le condivisioni di cui sopra.
  3. Il vostro profilo LINKEDIN non serve a trovare l’amore ma un lavoro: il cambio compulsivo della foto profilo non vi permetterà di trovare un lavoro più facilmente e se le vostre intenzioni non sono queste, prego… cambiate social
  4. Commentate in diverse Discussioni dei Gruppi ma fate osservazioni lavoro linkedinpertinenti: uno dei motivi per cui Linkedin è un posto ideale per farsi notare dai selezionatori del personale è la partecipazione a Forum di Discussione in gruppi Tematici. E’ però un classico caso in cui non dobbiamo  ‘pedere l’occasione per star zitti’! Piuttosto che dire una cavolata che sia poco consona al topic, poco professionale o che voglia semplicemente fare polemica pensateci due volte. Il web ha memoria. Essere smentiti davanti ad altri professionisti e ad  una popolazione infinita di selezionatori non è proprio l’ideale per trovare un nuovo lavoro.
  5. LINKEDIN è il mezzo con cui troverai il tuo prossimo lavoro: questo è un elemento fondamentale che devi comprendere. Se imparerai ad usarlo tecnicamente per raggiungere i collegamenti giusti e le posizioni aperte delle multinazionali a cui aspiri, capirai anche perchè non puoi permetterti il lusso di ‘giocare’ o di prendere poco sul serio tutto ciò che fai con il tuo profilo professionale Linkedin e che invece potresti fare su Facebook
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Curriculum in Inglese o in Italiano?

5 abitudini che non ti faranno MAI trovare lavoro!

Confrontandoci con gli esperti del nostro Team, professionisti da anni nel mondo delle risorse umane si rimane allibiti di come i candidati, che dicono di strar a cercare lavoro da anni, non lo trovino e facciano sempre i soliti errori.

Sicuramente il problema del lavoro in Italia (e non solo) è molto sentito e politiche sbagliate ed aziende che se ne approfittano, non aiutano a migliorare la situazione lavorativa italiana. Eppur vero però che chi si sa vendere, chi se la sa cavare e chi è davvero competente trova lavoro e se non lo trova se lo inventa!

Anche per chi ha meno attitudine verso l’imprenditorialità potrebbe trovare lavoro e comunque ottenere maggiori colloqui se evitasse alcuni errori banali e comuni che tutti i candidati in cerca di lavoro fanno giornalmente in maniera iterativa inviando le proprie candidatura.

Ecco i 5 errori che abitualmente commette chi cerca lavoro e non glielo faranno trovare (MAI) !

  1. Avere un curriculum anonimo: molti candidati pretendono di emergere con un curriculum piatto, formattato come gli altri solo perchè si ha la presunzione che l’esperienza accumulata e descritta sia comprensibile per tutti i selezionatori. Vi sveliamo un segreto: profili come il vostro ce ne sono 1000, anche meglio e soprattutto in un periodo di crisi, la differenza la fa chi si contraddistingue a colpo d’occhio
  2. Cercare lavoro nel posto e nel modo sbagliato: visitare i classici siti internet che lavoro riportano tutti le stesse offerte di lavoro trite e ritrite o inviare la milionesima autocandidatura in una azienda non vi farà mai trovare lavoro. Essere intraprendenti e saper usare LINKEDIN in modo attivo faranno la differenza, provare per credere.
  3. Non saper sostenere un colloquio di lavoro: Mettiamo anche caso che avete un curriculum perfetto e che sapete procurarvi colloqui di lavoro come nessun altro. Tutto questo non serve a nulla se non siete capaci di sostenere un colloquio di lavoro, se vi perdete in un bicchiere d’acqua quando il selezionatore mette il dito nella piaga chiedendovi alcuni cambi repentini di ruoli professionali o periodi di ‘vuoto’ sul vostro curriculum.
  4. Arrivare demoralizzati: Mesi e mesi di errata ricerca di un nuovo lavoro ad inviare curriculum scadenti ed anonimi non aiutano nessuno, certo. Ma nel momento in cui perdete fiducia in voi stessi e, credetici, si sente già al primocontatto telefonico, perdete una delle vostre risorse migliori. Se non credete voi in voi stessi perchè deve crederci un selezionatore?
  5. Avere orizzonti ristretti: avete un profilo Linkedin, avete un curriculum perfetto ed una lettera di presentazione impattante… ma a che serve? Se continuate a cercare lavoro, sempre nella stessa maniera e non lo trovate, non credete sia il caso di essere più intraprendenti ed allagare i vostri orizzonti cercando anche profili affini al vostro ruolo professionale così da aumentare le probabilità di trovare un nuovo lavoro?
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Selezione del personale

Come lavora un selezionatore del personale

Si parla sempre dei candidati e di come cercare di far colpo su selezionatore/head hunters.Selezionatore del personale Poco si sa di come un selezionatore si muove per raggiungere l’obiettivo di coprire le posizioni che in quel momento ha aperto per la propria azienda, in caso di un HR interno e per aziende clienti in caso di Head Hunter.

Prima di tutto è bene sapere, anche per chi è a caccia di un nuovo lavoro, che esistono due forme di ricerca di candidati per le risorse umane che curano le fasi di reclutamento delle realtà per cui lavorano.

La prima è una ricerca diretta (o attiva): ovvero quella che attivamente appunto, vede il selezionatore cercare le caratteristiche professionali in linea con la Job Description del ruolo professionale che deve coprire. Per far questo utilizza qualunque strumento: il WEB e principalmente Linkedin, il proprio Database, conoscenze tra diversi candidati.

Selezionatore del personaleLa seconda è detta ricerca indiretta (o passiva): che è quella dove il selezionatore pubblica un annuncio o visiona le autocandidature arrivate direttamente in azienda senza ‘cacciare’ direttamente per trovare la persona giusta.

Solitamente, la ‘chiusura’ o meno di una posizione è frutto di entrambe le metodologie, anche se nel caso di HR interni alle aziende è più frequente quella passiva (per annunci) rispetto a quella diretta che è invece di pane quotidiano di Head Hunters e cacciatori di talenti.

Selezionatore del personaleQueste nozione di base sono fondamentali non solo per gli addetti ai lavori delle Risorse Umane ma anche e soprattutto per i candidati che stanno cercando attivamente lavoro in quanto è indispensabile che ‘adattino’ le candidature in base alla tipologia di ricerca che sta effettuando un HR.

In caso in cui ripondiate ad un annuncio (ricerca passiva del Recruiter) il team di JoBBee.it consiglia di personalizzare la lettera di presentazione ed il curriculum con le caratteristiche ricercate dal selezionatore ed indicate nell’annuncio o per la tipologia di azienda.

Nel caso in cui invece un Head Hunter vi contatti o per aumentare la probabilità che questo avvenga magari mediante un profilo Linkedin accattivante è fondamentale curare: le parole – chiave del curriculum che andrete ad inoltrare su richiesta del selezionatore, la lettera di presentazione che sia più generica ma cucita su misura sulla vostra personalità e soprattutto abbiate un profilo Linkedin accattivante e lineare che suggerisca al Recruiter il primo contatto.

Come essere vincenti sotto ogni aspetto? Con i servizi di JoBBee.it tutto questo è a portata di click!

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Revisione profilo Linkedin

Bello Linkedin! Ma a che serve?

La domanda tormentone che viene posta ripetutamente ai consulenti del nostro TeamServizio Revisione profilo Linkedin riguardo LINKEDIN, e che  merita una risposta, è: Bello Linkedin! Ma a che serve?

La risposta più comune (e sbagliata) è la seguente:  un Facebook professionale nulla di più!

E le motivazioni che portano ad avere un profilo Linkedin si riducono ad un superficiale: ce l’hanno tutti.

Pochi invece ne comprendono la reale potenzialità che è quella di dare potere a chi cerca lavoro non aspettando più che qualcuno lo contatti ma cercare aziende, Recruiters e posizioni aperte interessanti. Il vantaggio non è solamente per chi cerca lavoro ovviamente, ma è anche per chi offre lavoro: Linkedin offre un scorciatoria per i selezionatori verso il candidato giusto.

Profilo Linkedin di successo

Questo perchè i Recruiters o gli Head Hunter hanno la possibilità di inserire nella loro ricerca su Linkedin i parametri di interesse, facendo una cernita rapidissima di cosa è per loro interessante e cosa no. Per questo per essere ‘trovati’ ed essere inseriti nel risultato finale delle loro ricerche su Linkedin bisogna aver inserito nelle diverse voci che compongono il nostro profilo Linkedin la terminologia che loro inseriranno per i loro parametri di ricerca.

Facciamo un esempio banale: un Head Hunter non cercherà mai su Linkedin un Funzionario Commerciale o di Vendita ma cercherà un Sales Manager. Quindi è fondamentale che già dal Job Title stiamo attenti per non essere penalizzati già in partenza.

Per questo servizi come quelli di JoBBee.it di revisione del Profilo Linkedin hanno una funzione fondamentale per aumentare le nostre probabilità di farci trovare da chi offre lavoro. In pratica il nostro Team composto da selezionatori esperti, non fa altro che ‘tradurre’ in gergo tecnico la vostra esperienza professionale, aiutandovi ad essere trovati su Linkedin!

Inoltre Linkedin, come detto agli inizi del post non è solamente una vetrina del nostro Web Reputation 3profilo professionale, che deve essere comunque organizzata nel migliore dei modi per essere appetibile ed essere scelta, ma è uno strumento utilissimo per cercare attivamente lavoro.

Basti pensare che questo potentissimo Social professionale consente non solo di cercare persone per nome e cognome, ma anche per ruoli professionali, aziende di appartenza, università e offerte di lavoro. Linkedin ci consente quindi di arrivare direttamente alla fonte del nostro possibile prossimo posto di lavoro senza aspettare di essere trovati.

Ovviamente, a nulla serve questa potenzialità di Linkedin se poi quello che mostriamo al Hr Manager della Multinazionale dei nostri sogni è un profilo mal scritto, logorroico e copia identica del nostro curriculum.

revisione profilo LinkedinIl criterio di scrittura di un perfetto profilo Linkedin non è solamente quello per parole-chiave ma ha tante logiche come ad esempio:

  • Essere esaustivo
  • Conciso
  • Impattante
  • Originale
  • Specifico

E tu? Sei certo di avere un profilo Linkedin a prova di Recruiters?

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Come scrivere un curriculum

Un curriculum, tante esperienze, come le metto insieme?

Una delle domande più ricorrenti che viene posta al Team di JoBBee.it sulle pagine Social è:Come scrivo un curriculum  “come faccio a coniugare i cambi professionali sul mio curriculum e renderli in qualche modo appetibili per i Recruiters?”.

Capita spesso infatti che nella carriera di ognuno di noi sono stati necessari dei cambi di rotta, per svariati motivi. A volte economici (aumento dello stipedio), a volte di interesse (un determinato mondo non ci interessava più), a volte per necessità (l’azienda in cui lavoravamo ha chiuso i battenti).

Alla fine però, quello che ne viene fuori, è una lista della spesa un pò sconclusionata più che un curriculum, un pò una Mystery Box alla Masterchef: pochi sanno mettere insieme tanti ingredienti diversi e creare un piatto dal sapore unico!

Prima di tutto è opportuno scrollarsi di dosso il retaggio culturale di noi italiani della Identità Professionale. Sicuramente sarà difficile, perchè siamo cresciuti con genitori che per 40 anni hanno fatto lo stesso mestiere e che minimamente si sognavano di dover cambiare rotta in corsa, almeno dal punto di vista professionale. Chi nasceva insegnante, moriva insegnante, chi nasceva bancario moriva barcario avendo alla fine un curriculum monotematico. Purtroppo, o per fortuna, le nostre generazioni hanno come obiettivo quello di rinnovarsi e di stare al passo con il cambiamento. Come diceva Darwin “ non è la specie più forte che sopravvive, ma quella che più si adatta al cambiamento”. Quindi, giovani e meno giovani di oggi è la nostra occasione!!! Che c…, ops Fortuna!! 🙂

E’ giusto aggiungere però che il reinventarsi ed il saltare di palo in frasca in un curriculum sono comunque degli aspetti differenti. Siamo certi però, che in un’ottica più psicologica ogni scelta che viene compiuta da un individuo porta chi lo osserva a capire tratti differenti dello stesso, che alla fine hanno come filo conduttore sempre l’individuo che l’ha messo in atto.

Questo passaggio è fondamentale! Ogni esperienza professionale che avete fatto nella vostra vita e che andate a scrivere sul vostro curriculum, è parte di voi e parla di voi, nel bene e nel male. Certo, evitiamo di dilungarci su come sapevamo mettere in gelato sul cono quando lavoravamo come conisti da GROM durante l’Università se poi oggi per campare siamo dei Controller!!! Tutto ha senso, nel momento in cui sappiamo ‘tradurlo’ in modo comprensibile e logico per i selezionatori del personale. Per questo è fondamentale che un occhio esterno ed allenato come il Team di JoBBee.it valuti e revisioni il vostro curriculum. L’esperienza professionale di qualche mese, che scrivete messa lì o l’esperienza che state facendo adesso che descrivete in maniera poco dettagliata perchè vi fa schifo, possono diventare nelle nostre mani l’arma vincente del vostro curriculum e possiamo riuscire ad armonizzarle con il resto del vostro curriculum anche se in ambiti professionali diversi da quelli precedenti.

Ovviamente non dimentichiamoci anche dell’altro protagonista principe di un iter di Come sostenere un colloquio selezione: il colloquio!

Sarà lì infatti che conoscendovi e descrivendo voi direttamente la vostra esperienza tutte le componenti del vostro curriculum ed il vostro percorso faranno capire al selezionatore che scelte, magari discutibili su carta, sono delle grandi dimostrazione di coraggio e di flessibilità se raccontate da voi.

Ma ricordatevi sempre, che per avere la possibilità di sostenere un colloquio il curriculum deve far venir voglia di contattarvi e non essere scartato e lo stesso vale per il profilo Linkedin, ormai vetrina fondamentale della vostra carriera.

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Profilo Linkedin di successo

Quanto ce l’ho bello il profilo LINKEDIN!

Mi permetto però di scrivere un Blog sul mondo del lavoro perché la mia indole professionale di HR in realtà non mi ha mai abbandonata. Saranno i 5 anni di studio o saranno i 6 anni di lavoro, ma fa comunque parte di me, così come la parte commerciale per gli anni a seguire e la parte travel per quella recente.

Da persona curiosa quale sono ho visto diversi aspetti del mondo del lavoro e non solo per settore, ambito o categoria ma anche per dimensione dalle multinazionali alle startup fino alle imprese a conduzione familiare. (altro…)

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