Le Ricadute sono, nell’incredibile viaggio della nostra Vita e dei suoi relativi cambiamenti (voluti, obbligati o fortemente cercati), una vera manna dal cielo. Come tutto, dipende dall’approccio che abbiamo nei confronti delle cose e la nostra reazione/risposte ad esse, anche le ricadute che solitamente vivono di una connotazione negativa, possono essere viste come una benedizione.
Partiamo dalla base! Partiamo da quel fantastico mondo così affascinante che è il cambiamento (di vita, lavoro, business, mindset, ecc.). Indipendentemente dall’ambito e dalla motivazione che ci porta a compierlo, ogni cambiamento ha una fase ciclica ben chiara. Senza scendere in tecnicismi psicologi, poco importanti in un articolo divulgativo come questo, ed a nomi specifici dati dalla letteratura per le fasi, diciamo che in generale si parte dal capire che si ha un problema o una abitudine errata che abbiamo in atto (che sia sigaretta, cibo, arrabbiarsi con un parente o con un collega a lavoro). Una volta chiaro che abbiamo un “problema” iniziamo a comprendere la necessità di intervenire su di esso affinché si possa giungere a sostituire nostre abitudini malsane, schemi mentali radicati che innescano circoli viziosi piuttosto che virtuosi e cominciamo con motivazione a chiedere supporto. Magari psicologico, magari ad un amico, magari facendo letture o affini. Iniziamo a capire man mano che avanza questo processo di cambiamento che dovremmo cambiare l’unica cosa su cui noi abbiamo potere e possiamo intervenire nella vita: noi stessi. E, proprio mentre, ci sembra di aver capito come dobbiamo “comportarci” davanti a situazioni che prima ci facevano reagire con l’innescarsi di una risposta non funzionale, ecco. Succede! Un evento contingente, improvviso, una situazione fortuita con un carico emotivo troppo forte e Zaac! Ecco le ricadute, nei nostri vecchi atteggiamenti, risposte, stereotipi, furto dello spuntino nel frigo a mezzanotte, mangiata di nascosto in macchina delle patatine che teniamo per i momenti di bisogno in un momento di dieta, o via che si ripesca la sigaretta che non fumavamo da un pò.
Le ricadute ahimè portano con sé, questa connotazione ed accezione negativa: abbiamo fallito! Ci siamo “ricaduti”, l’abbiamo fatto di nuovo o come dicono gli inglesi “Ops, I did it again!”
Iniziamo a perdere motivazione, a fare passi indietro nella nostra recuperata autostima, a credere che proprio ora che ci credevamo così forti da poter combattere le nostre ansie, malesseri, abitudini errate, invece NO. Siamo sempre gli stessi deboli, cretini che in modo Gaussiano hanno fluttuanti ricadute.
Vi svelo un segreto! Così come lo svelo ai miei amati clienti. E proprio perché avete delle RICADUTE che vuol dire che state imparando!!! E’ proprio che avete delle Ricadute nelle azioni e nei comportamenti, negli stereotipi e negli atteggiamenti su cui stiamo lavorando insieme (o anche senza di me se non siete mie assisiti) che vuol dire che siete così forti che ora sapete, da soli, la differenza!
Le ricadute, psicologicamente e nei flussi ciclici di cambiamento (indipendentemente da ambito e contesto) hanno la fortissima funzione di farci capire che se anche non abbiamo ancora sostituito quegli schemi mentali, ormai trappole, che abbiamo radicato nella nostra testa e che ci fanno rispondere in modo vizioso a stimoli simili, ora sappiamo che è possibile uno schema alternativo, pensandoci su un attimo che può non farci più ritrovare in quelle situazioni spiacevoli che stiamo perdendo.
Che anche se riusciamo ora a domare istinti dannosi ed automatismi, nel caso di situazioni emotivamente complicate e difficili come le ricadute, adesso sappiamo che un Nuovo Mondo è possibile. Un nostro nuovo modo di far fronte agli eventi, senza essere a vita vittima dei nostri automatismi congelati nella mente, è possibile. Sono proprio le ricadute che hanno il fortissimo potere, insieme alla nostra reazione ad esse evitando la demotivazione al cambiamento, che ogni volta che si ripetono ci faranno essere più forti. Ci faranno reagire “alla vecchia maniera” sempre meno, alzando ogni volta l’asticella della nostra soglia di sopportazione, sempre un po’ più in là. Fino a quando? Fino a quando combatteremo le nostre trappole mentali e, anche grazie alla nostra reazione alla ricadute, modificheremo, cambieremo, sostituiremo i nostri schemi mentali che innescano circoli viziosi, in quelli più funzionali che ci porteranno alla felicità. E non esagero, usando tale termine.