contatto lavoro

“Non trovo lavoro” sei proprio sicuro che la colpa sia dei Selezionatori?

“Non trovo lavoro” è la frase che in 5 anni sentiamo di più da parte dei nostri Clienti e lettori del Blog. Come troppo spesso succede però la “colpa” è sempre dell’altro e non si fa mai una analisi attenta di quello che si sarebbe potuto fare di diverso affinchè non sia questa la situazione. In ogni relazione, come vi ripetiamo spesso nelle nostre Consulenze, la responsabiltà del successo della stessa è distribuita al 50 – 50 tra i due interlocutori. Il nostro supporto, come attitudine generica di chi da mesi esclama “non trovo lavoro” è quello di essere più efficaci possibili nelle azioni che competono al candidato in fase di ricerca.

Proviamo insieme a valutare quali sono gli aspetti da analizzare se da mesi anche tu esclami disperato che:  “non trovo lavoro!”.

Le 5 Domande cruciali per valutare l’efficacia di ricerca di un nuovo lavoro sono:

  1. Ho gli strumenti giusti per cercarlo? (Curriculum, Lettera di Presentazione, Profilo Linkedin?)
  2. So utilizzare e personalizzare gli strumenti di cui sopra in modo opportuno) (personalizzare CV e Lettera per le posizioni più interessanti a cui ci candidadiamo, per esempio)
  3. Utilizzo Linkedin solo come collettore di annunci o lo “sfrutto” in tutte le sue potenzialità? (Filtri, Sezioni, Contatti a Decision Maker funzionali, quali Head Hunters, Selezionatori, Responsabili di funzione, mapping delle aziende a potenziale)
  4. Effettuo solo una ricerca passiva di mero invio del Curriculum agli annunci che vedo sul Web o mi so muovere in maniera più attiva sul mercato?
  5. So cosa sto cercando? Voglio cambiare solo azienda o anche ruolo?

Siamo sicurissimi che, se siete onesti con voi stessi ad almeno una di queste domande rispondete in modo negativo. In alcuni casi, è anche possibile che non sappiate nemmeno a cosa ci stiamo riferimendo per “efficacia” degli strumenti di candidatura, oppure, contattare i “decision maker” delle aziende. Figuriamoci per il “mapping” delle aziende.

Ora, non dovete dircerlo ad alta voce. Tanto la risposta la sappiamo. Ma onestamente, se le risposte sono negative, anche solo ad una di queste domande, rimediate a breve. Potete informavi sul nostro Blog, o scriverci a info@jobbee.it oppure utilizzare i nostri Servizi per chiedere un supporto pratico.

 

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esperienza

Come faccio a “fare esperienza” se non ho esperienza?

Che tu sia un libero professionista, un neo laureato o un esperto in un dato ruolo che vuole fare esperienza, in un dato settore, la domanda è sempre la stessa:

Come faccio a “fare esperienza” se non ho esperienza?!

Sempre più annunci di lavoro, richiedono per una scarsa retribuzione persone con esperienza. Troppe volte, chi vuole mettersi in proprio ed aprire la propria Startup viene fermato dal pensare che l’esser visto come professionista senza esperienza concreta, in quanto nuovo sul mercato, sia un limite per aprire e sviluppare una propria attività.

Vi sveliamo un segreto: l’esperienza non bussa alla vostra porta oppure vi svegliate una mattina e “WOW, ho accumulato esperienza!”

L’esperienza la si costruisce, che sia in un nuovo settore in cui vorreste lavorare perchè vi appassiona, o che sia un mestiere che avete approfondito a livello teorico/accademico ma per cui non avete esperienza concreta sul campo.

Per “fare esperienza” quando non avete esperienza le cose da fare sono 3:

  1. Iniziare a farla

  2. Formarsi e riformarsi continuamente

  3. Essere curiosi

Sembra incredibile, ma davvero l’unico limite che abbiamo nella vita siamo noi stessi, che, allo stesso tempo è anche la nostra principale risorsa. Spieghiamoci meglio. Gli altri, le condizioni contingenti avverse, le difficoltà di contesto sono scuse che a volte, ci fanno grogiolare nella nostra condizione. Rimboccarsi le mani e provarci a costo di sbattere la testa per fare esperienza e cimentarsi in un mercato, in un nuovo lavoro richiede una forza ed una proattività non da tutti. Molto più facile lamentarsi che non ce la faremo.

Eppure, qualcuno, molti ce la fanno… perchè voi no?

L’unico elemento che vi farà ritenere autorevole dalle persone professionalmente parlando è l’essere persone preparate nell’ambito in cui vorrete imporvi. Per essere ritenuti autorevoli e preparati è fondamentale formavi continuamente, non sono accumulando esperienza nel vostro settore ma anche nell’imparare a come comunicarlo.

Per esempio. Se siete un neolaureato in psicologia e vorreste specializzarvi in ambito consulenziale per esempio su tematiche legate all’orientamento scolastico, avete approfondito come contattare le scuole? Vi siete chiesti che permessi, autorizzazioni o percorsi è necessario intraprendere per iniziare ad avere maggiore espererienza sul campo in tal senso?

L’essere proattivi è fondamentale qualunque sia il percorso professionale di carriera che vorrete intraprendere o attività che vorrete avviare. Nulla vi cadrà dal cielo. In questo specifico momento contingente a livello lavorativo vince chi è curioso. Vince chi non aspetta, lamentandosi che il lavoro o le opportunità arrivino ma chi, in modo curioso e proattivo, l’opportunità la cerca!

Volete assistenza e supporto in tal senso? Scriveteci a info@jobbee.it oppure scoprite il nostro servizio di Career Tutoring. Anche questo è un modo proattivo di cercare lavoro e trovarlo oppure di aprire la vostra startup.

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Come cercare gli annunci di lavoro

L’argomento di oggi ‘come cercare gli annunci di lavoro’ è frutto di tutte le domande pervenute al Team di JoBBee.it e legate agli insuccessi dei candidati che inviano decine di candidature agli annunci di lavoro che trovano online, ma non hanno risposta.

Spesso, ci segnalano come siano sempre gli stessi e come alcuni in realtà siano per posizioni inesistenti. Tutto vero! Ma andiamo per gradi.

I siti di motore ricerca lavoro (Infojobs, Monster, Indeed, ecc.) ma anche il più generalista Annunci di lavoroGoogle, vanno saputi ‘interrogare’ affinchè la loro risposta sia soddisfacente e variegata. Questo vuol dire che se cerchiamo sempre gli stessi termini ( per esempio: ‘vendite milano’, ‘sales account lombardia’, ‘sales manager area di milano’ ) otterremo sempre le stesse rirposte, o almeno per 20 – 30 giorni prima di leggere dei nuovi annunci. Avete mai pensato al fatto che ogni azienda ha il suo modo in organigramma di ‘chiamare’ quella determinata posizione? Gli stessi Selezionatori del Personale rispondono a più nomenclature ‘addetti alla selezione del personale, recruiter, HR Manager, HR Specialist, HR Junior, Head Hunter, ecc.’ Questo significa che il vostro ruolo, per quanto definibile in una macro categoria (per esempio VENDITE) può essere identificato da chi cerca personale in modo differente.

Un ottimo consiglio per cercare gli annunci di lavoro è:

Cercare sui motori di ricerca annunci lavoro usando tutte le variabili del Job Title (nome del vostro ruolo) con cui si potrebbe indicare quella attività professionale/posizione in un’azienda.

Questo suggerimento, potrebbe già ovviare agli annunci sempre uguali che andate a visualizzare.

In merito agli annunci civetta invece, che nel linguaggio HR sono quelli che vengono pubblicati per fare database di CV su determinate canidature ma che non hanno dietro posizioni lavorative realmente aperte, abbiamo anche qui dei suggerimenti da darvi per cercare di individuarli.

Ecco i 3 principali suggerimenti per cercare gli annunci di lavoro:

  • Spesso sono pubblicati da società interinali e di head hunting: i dipendenti di queste realtà infatti hanno degli obiettivi settimanali numerici di colloqui e di CV da inserire nel proprio database, quindi in caso di necessità, si fa incetta di determinati profili pubblicando posizioni in realtà non aperte
  • I riferimenti dell’azienda in cui la posizione aperta è molto vaga: sicuramente nel caso di Head Hunting puro il cliente-azienda non viene ‘mai’ palesato, ma nel caso di annunci civetta l’area di Business del cliente viene eccessivamente celato (‘cercasi per azienda del settore terziario……’ )
  • Lo stesso annuncio è una ripubblicazione o la data di pubblicazione è molto indietro nel tempo: spesso infatti, anche se un annuncio viene inserito in cima alla lista della vetrine degli annunci di lavoro del momento, se andate a visualizzare bene nella pagina la data di pubblicazione è di qualche mese fa. Questo accade perché semplicemente i testi degli annunci base (ovvero di profili quasi sempre ricercati/utili) sono già scritti e salvati in una fantastica cartellina ‘testo annunci’ sul desktop del selezionatore/head hunter ed usati alla bisogna. All’occorrenza, basta andare con l’account del Selezionatore sul motore di ricerca annunci di lavoro e ripubblicarlo, il che lo porterà tra quelli del giorno

annunci di lavoroQuesti piccoli accorgimenti, potrebbero farvi risparmiare davvero molto tempo nell’invio del vostro Curriculum per annunci di lavoro che non porteranno a nulla.Ad ogni modo, ricordiamo, che i motori di ricerca lavoro sono ancora validi strumenti per solo alcune catergorie professionali e non per altre per cui Linkedin fa davvero la differenza. Ma di questo ne parleremo in un prossimo post.

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trovare lavoro a 50 anni

Saper cercare lavoro vuol dire trovarlo?

Con la ripresa dei nostri Servizi, ci ritroviamo nuovamente davanti all’annosa questione posta dai nostri utenti, che dopo aver descritto la loro specifica problematica nel cercare lavoro, diventano nostri Clienti affidandosi a noi ed alle nostre risposte, sempre personalizzate e mai standardizzate.Cominciamo a sottolineare una importante differenza linguistica, propria della lingua italiana e non solo legata a JoBBee ed al suo mondo.

Trovare e cercare lavoro sono due concetti differenti. Trovare lavoro è una conseguenza del sapere come cercarlo.

Spieghiamoci meglio.  Se io voglio trovare l’oro o dei diamanti, devo saperne qualcosa su come estrarre sia uno che l’altro. Se vado con un rastrello ed una paletta in una miniera e tiro colpi a casaccio e con strumenti non adatti, posso insistere per giorni, settimane, mesi ma difficilmente troverò quello che sto cercando.

La ricerca di un nuovo lavoro, di un cambio di direzione o di uno scatto di carriera segue la stessa regola. Ed ancor di più dell’esempio precedente, non ci saranno mai degli strumenti standard che mi faranno cercare in modo ottimale lavoro e quindi trovarlo in breve tempo. Avrò bisogno dei ‘guanti’ da lavoro della mia taglia, del piccone lungo il giusto in base alla mia altezza e cose simili. Così nel cercare lavoro, per massimizzare la possibilità di trovarlo avrà bisogno di un Curriculum, una Lettera di Presentazione, un Profilo Linkedin che descriva la mia professionalità, carriera e percoro lavorativo specifico e non quello di un Controller, di un Esperto Marketing o qualunque cosa sia, generico.

Inoltre seppur avessi gli strumenti giusti ‘cuciti addosso a me’ (un Curriculum ed una Lettera che mi descrivono al meglio e mi ‘procurano’ colloqui a iosa o un Profilo Linkedin a prova di bomba) poco servono se poi non so utilizzarli nel modo opportuno, ovvero non so affrontare un Colloquio, o sfruttare Linkedin al meglio delle sue potenzialità e molto altro.

Se un Recruiter si occupasse per 24 ore delle attività di un Controller, difficilmente avremmo un risultato ottimale. Idem se un Controller facesse il lavoro di un Recruiter. Come diciamo sempre, ad ognuno il suo mestiere.

Inoltre, saper cercare lavoro, non vuol dire riuscire a trovarlo in un istante, azzerando tutte le variabili che concorrono nel processo selettivo e che sono avulse dalla volontà del candidato e spesso anche del Recruiter (scelta della linea, incompatibilità oggettiva, chiusura improvvisa del Budget per quella posizione dagli HQ e molto altro). Saper cercare lavoro vuol dire sfruttare al meglio tutto le variabili in mano al candidato per massimizzare la ricerca ed aumentare la probabilità di trovare lavoro. La bacchetta magica, non è in possesso di nessuno, diffidate di chi vi suggerisce il contrario. Semplicemente, tra attuare operazioni passive e ripetitive (come l’invio del solito cv ad annunci triti e ritriti) ed essere attivi ed incisivi nel cercare lavoro noi scegliamo questa seconda opzione. Voi da che parte state?  Se la pensate come noi, scriveteci a info@jobbee.it per una consulenza mirata.

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lavoro su internet

Dipendente o Libero Professionista? Ad ognuno il suo!

Il dilemma Dipendente o Libero Professionista  ha sfiorato sempre, almeno una volta nella carriera, ogni lavoratore. Certamente, negli ultimi anni la precarietà del mondo del lavoro ed il dover abbandonare l’idea del posto fisso così come l’hanno conosciuto i nostri genitori, ha incrementato la scelta dell’opzione Libero Professionista, o come i più moderni JoB Title suggeriscono  ‘Consultant’ o ‘Temporary Manager’.

Ma diciamoci la verità, quante persone hanno l’indole dell’imprenditore o ‘il coraggio’ per mettersi in proprio? E quanti dipendenti, hanno realmente il carattere per prestare servizio in una multinazionale per anni, facendo il reale interesse dell’azienda prima del proprio?

Certo, alcuni di voi potranno obiettare che, nel mondo di lavoro attuale, c’è poca possibilità di scelta in base all’inclinazione personale e, non c’è nulla di più sbagliato.

C’è sempre la possibilità di scelta, l’importante è avere le idee ben chiare su cosa si vuole fare, in base alla propria indole e alla propria predisposizione personale. Una corretta autoanalisi di cosa si vorrebbe fare nella vita, a livello di posizionamento/inquadramento è sempre fondamentale per districarsi al meglio nel mondo del lavoro e mirare i propri sforzi di ricerca.

Vogliamo chiarire che non c’è nessuna connotazione valoriale tra la posizione da Dipendente o da Libero Professionista. Che non si tratta di essere più o meno Cool  nell’essere uno o l’altro, ma che nella vita e magari anche in diversi momenti della propria carriera, si è più predisposti e portati in un senso piuttosto che in un altro.

Questo punto c’è sembrato doveroso da approfondire, perché sono tantissimi i clienti che nel ricollocarsi sul mercato del lavoro magari come dipendenti dopo anni nella stessa azienda, non sanno come approcciare la ricerca. La voglia di mettersi in proprio magari è tanta oppure si vuole rimanere in un contesto aziendale ben strutturato, ma non avendo trovato nulla di concreto si rivendono come Temporary Manager.

Partiamo da questo presupposto, nessuna posizione lavorativa ad oggi è più sicura di un’altra, né da Dipendente né da Libero Professionista affermato. Quindi, in quest’ottica, perché cercare di farsi andar bene qualcosa che occupa la maggior parte della nostra giornata e non cercare di dare il meglio in quello per cui ci sentiamo più portati?

Se non ci si prende in giro, ognuno di noi sa cosa vorrebbe fare della propria carriera e la crisi, si sa, aguzza l’ingegno! Gli scenari possibili sono molteplici:

  • Possiamo avere un carattere che ci porta a preferire sempre di sentirci parte di un lavoro su internettutto ed allora, è giusto investire i propri sforzi di ricerca di un nuovo lavoro perfezionando Curriculum/Lettera di Presentazione/Profilo Linkedin a prova di Software di Recruiting usati nelle multinazionali o mirando le nostre candidature a seguito di un mapping curato delle aziende che potrebbero essere interessate al nostro profilo
  • Anni in diversi contesti aziendali, svolgendo funzioni similari ma con responsabilità sempre crescenti ha fatto di noi un GURU in un dato settore. Tale professionalità, è appetibile per tantissime tipologie di aziende e, diciamoci la verità, le dipendenze ci hanno un po’ stancato. Vale la pena allora investire nella creazione di un nostro profilo Social/CV orientati a livello Consulenziale dove il perno su cui ruota il tutto sono le nostre competenze e professionalità, non un elenco di mansioni e ruoli ricoperti
  • Siamo confusi. Famiglia e retaggi culturali, ci portano a dover optare per un più sicuro posto fisso da dipendente, ma dopo mesi di ricerca, magari direttamente da casa perché il nostro datore di lavoro precedente ha chiuso, dobbiamo in qualche modo trovare occupazione, però non abbiamo proprio l’indole dell’imprenditore e non sapremmo da dove partire. Una buona idea, allora, è non piangersi addosso continuando a mandare CV a pioggia ma, magari, cercare di contattare società/agenzie o piccole aziende di professionisti del nostro stesso settore che sono riusciti ad avere successo mettendosi in proprio e che potrebbero considerare la nostra candidatura come ‘esperti’ di un dato settore per incrementare le fila del proprio Team

Le casistiche sono infinite, come ci dimostrano i due anni di consulenza al vostro fianco. Se volete confrontarvi con noi, scrivete nei commenti oppure scriveteci una Email su info@jobbee.it, ricordandovi che è possibile già mettersi in lista per la riapertura dei nostri Servizi che avverrà nelle prossime settimane.

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colloquio di lavoro

L’ansia da prestazione del Candidato: 5 miti da sfatare!

Ogni giorno i Consulenti JoBBee si imbattono nel Candidato che vive un costante stato di ansia:

cosa pensa un Selezionatore di me se dico/faccio questo su Linkedin o sul Curriculum ?!

Che sia quello che c’è scritto sul Profilo Linkedin o sul Curriculum o che sia in sede di Colloquio, quello che riscontriamo è che i candidati sono sempre più ’spaventati’ dalle interpretazioni degli Head Hunter su quanto dichiarano nelle loro candidature.

La cosa incredibile è che spesso si fanno errori grossolani a cui non si fa caso (errori grammaticali/impaginazioni errate/Job Title inesistenti) e poi ci si preoccupa che sulla propria Pagina Linkedin non appare il logo della azienda per cui si lavora.

Sicuramente è vero che la categoria dei Selezionatori  è  composta  da maniaci del dettaglio, non fosse altro, ma per sopravvivenza e quotidianità. Vedere una media di 70-100 CV al giorno ed almeno altrettanti Profili Linkedin, comporta una certa ‘formattazione’ mentale che in poco tempo conduce a valutare ogni aspetto di una candidatura, ma attenzione, solo quello che è rilevante in ottica di Selezione.

La chiave infatti, è proprio la RILEVANZA tra cosa è importante per un Recruiter e cosa non lo è. Molto spesso, questi elementi non conosciuti dai candidati, portano una gran confusione su cosa merita davvero cura al dettaglio e cosa invece può essere trascurato.

Ecco i 5 Miti da sfatare in merito all’ansia del candidato nell’invio CV:

  1. SELEZIONATORE ISPETTORE DERRICK: E’ vero che il recruiter viene colloquio di lavoroaddestrato a cogliere da piccoli particolari le competenze e le peculiarità dei candidato, ma non ha un body scanner incorporato quindi, rilassatevi! Quello che legge su Curriculum e/o Linkedin lo legge in modo neutro, ovvero non conoscendovi e con i propri filtri selettivi, voi invece lo leggete sapendo che quella frase messa lì serve a coprire una situazione poco gradevole nella vostra azienda attuale che ha portato una riduzione di mansione da qualche mese.
  2. ANSIA DA SINONIMI: sempre perché il candidato carica emotivamente la scrittura del Curriculum e l’invio dello stesso per una posizione lavorativa, sta mezz’ora a ragionare se sia meglio scrivere su Curriculum Management o Gestione. Si insinuano pensieri della serie ‘sono uno Specialist, quindi magari se scrivo Management il Recruiter penserà che faccio lo sborone’. Ecco siate sereni, il Selezionatore non ha tempo in qualche secondo di farsi queste ‘seghe mentali’ piuttosto presterà attenzione se siete da 15 anni Specialist, avete 48 anni e non avete fatto nessun avanzamento di carriera nella stessa azienda….
  3. NOTTI E NOTTI SULLA FOTO DA INSERIRE: Parliamoci chiaro, il retaggio che la foto sia importante su CV, soprattutto per alcune figure, è quello che è, ovvero un retaggio. Con l’avvento di Linkedin quello che fa fede è la foto profilo. Quindi, inutile cercare la foto da Oscar per il CV se poi inserite foto con lo sfondo del lago e birra in mano o capellino su Linkedin. Coerenza in tutto è la chiave del successo, anche nelle candidature. La foto va inserita su CV solo se espressamente richiesta da annuncio, il Selezionatore si soffermerà su questa solo se è fuori contesto (ritaglio della foto del matrimonio dove si intravede il velo, oppure dove siete venuti bene, secondo VOI, ma con il piatto vuoto sul tavolo dietro), facendosi una risata e facendo perdere credibilità ai contenuti espressi su CV/Linkedin. Quindi, il criterio è il buon senso, rimandando il tutto alla foto profilo Linkedin e lasciando concentrare il Selezionatore sui contenuti del Curriculum.
  4. PANICO DA PROFILO LINKEDIN PUBBLICO: Sia chiaro, Linkedin è la vostra vetrina professionale quindi è giusto che siate attenti a quello che viene pubblicato, ma tutto il mondo non ruota intorno al vostro profilo e non tutti i Recruiter del mondo sono lì in diretta a vedere che cosa state cambiando sul profilo. State sereni! Quindi, non entrate in panico se non avete inserito la sezione ‘Volontariato’ e magari lasciate ‘privato’ il Profilo finchè non lo completate. State certi, che il Recruiter sarà più attento ad i vostri passaggi di carriera che alla vostra partecipazione nel Sociale partecipando agli eventi dell’associazione ‘salva un cucciolo’
  5. IL RECRUITER POTREBBE SCOPRIRLO: non finiremo mai di ripetervelo, cerca lavoronoi Consulenti JoBBee che ogni fase di Selezione (dall’invio del Curriculum, alla gestione delle Telefonate post-Colloquio) è frutto di una relazione 50% – 50%. Quindi, spesso, per coprire delle lacune che per VOI potrebbero sembrare gravissime per un Selezionatore (ritardo di un anno nel conseguimento della Laurea o ‘buco’ di 6 mesi tra una esperienza lavorativa ed un’altra) si inventano dei voli pindarici sul Curriculum che fanno capire al Selezionatore che tali aspetti sono stati per voi dei veri drammi, caricati emotivamente e che lo porteranno ad approfondire in sede di Colloquio.

Quindi, per placare l’ansia da Selezione ogni candidato dovrebbe sempre considerare:

  • Il buon senso
  • Il fatto che il Recruiter non conosce in dettaglio il percorso professionale come lo conosce il candiato
  • Redigere Curriculum, Lettera di presentazione e Profilo Linkedin comprendendo che saranno le parole scelte ed il modo di scrivere a determinere cosa il Recruiter saprà di lui.
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