Perché le Risorse Umane sono spesso arroganti?

Come sapete, per chi ci segue da un pò, i Consulenti del nostro Team sono sempre imparziali nel giudizio per ciò che concerne la valutazione delle dinamiche candidati –   risorse umane.

Il progetto JoBBee.it nasce proprio con questa vocazione, ovvero far capire sia ai sostenere colloquio risorse umanecandidati, ma soprattutto agli addetti ai lavori delle Risorse Umane, che  avere selezionatori più ‘Umani’, meno onnipotenti ma soprattutto meno arroganti è possibile, anzi ne abbiamo una enorme necessità. Siamo anche noi professionisti delle Risorse Umane e per onestà intellettuale, dobbiamo riconoscere che al netto di un enorme vittimismo dei candidati, troppo spesso i nostri colleghi HR trattano chi cerca lavoro in modo altezzoso e supponente, mancando di rispetto.

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3 aspetti che ti faranno odiare e 3 che ti faranno apprezzare dai Recruiters

 In questi giorni sul nostro Blog e sulle nostre pagine Social (Linkedin e Facebook) stiamo affrontando una tematica molto delicata, ovvero quello dell’atteggiamento da tenere in fase di ricerca di un nuovo lavoro o in sede di colloquio per riscontrare il favore dei Recruiters.

Inutile, ripetervi quanto, seppur dopo un lungo periodo di ricerca lavoro o dopo cerca lavorol’ennesimo colloquio effettuato a cui non avete tenuto riscontro, sia opportuno mantenere un atteggiamento positivo affinché, il prossimo selezionatore del personale che vi contatterà, non venga colpito negativamente dal vostro pessimismo. Se voi stessi non siete fiduciosi in voi, nella vostra carriera e nella vostra capacità di ricoprire proattivamente un nuovo ruolo professionale, perché dovrebbe farlo un selezionatore del personale? Nell’articolo di oggi cerchiamo di darvi alcuni consigli pratici su cosa fare e cosa non fare per farsi apprezzare dai Recruiters.

Ecco 3 aspetti che ti faranno odiare e 3 che ti faranno apprezzare da un Selezionatore:

Dovresti cercare di evitare di essere:

  • ASSILLANTE : chiedere a seguito di un colloquio più volte l’esito con email o telefonate non è mai una strategia vincente. State certi che se siete il candidato prescelto sarà interesse del selezionatore, ricontattarvi al più presto per non lasciarvi scappare. La selezione del personale ha dei tempi tecnici (chiusura colloqui, valutazione con i referenti di linea, autorizzazioni, stesura proposta commerciale, ecc.) . Quindi, capita spessissimo che ci siano intoppi. L’orgoglio in questo contesto non serve ed è meglio metterlo da parte. Pretendere che in selezionatore vi richiami per dirvi che era un NO, certo sarebbe bello e professionale, ma a rigor di logica se non lo sentite più non eravate il candidato prescelto. Per voi è un colloquio per il selezionatore è il centesimo del mese che ha effettuato. Non stiamo dicendo sia giusto, ma solo che è così e bisogna farsene una ragione.
  • BUGIARDO: Inutile sparare alto su ruolo ricoperto, o sulla RAL (retribuzione) cerca lavoroo  sui risultati ottenuti. I selezionatori del personale, possono richiedervi prima della proposta economica le vostre ultime buste paga. Non ci fate un’ottima figura se avete mentito sui dati di cui sopra in sede di Colloquio o al primo contatto telefonico. Considerate anche che basta veramente poco per i Recruiters fare una chiamata ai vostri precedenti datori di lavoro e verificare quanto avete dichiarato in sede di Colloquio.
  • INGRATO: Sputare nel piatto in cui si è mangiato o si sta ancora mangiando non è mai una buona strategia. Se lo state facendo per questo attuale capo/datore di lavoro, presumibilmente lo farete anche nella prossima occasione e questo non piace alle aziende. Per quanto siate ‘arrabbiati’ o vi siate trovati male nella vostra attuale realtà aziendale o col vostro capo diretto, il colloquio presso il vostro prossimo datore di lavoro non è la sede opportuna dove sfogarvi.

Dovresti invece cercare di essere:

  • SPONTANEO: Far finta di essere quello che non sei non è mai una strategia vincente, ma soprattutto si nota. In particolar modo è evidente a chi di mestiere valuta persone ed atteggiamenti. Tenere un ruolo o un ‘personaggio’ durante un colloquio di lavoro, lontano dalla tua vera natura, non paga e potrebbe penalizzarti.
  • CONCRETO: Alle aziende piace avere candidati pronti, brillanti ma soprattutto trovare lavoro pragmatici. Soprattutto in fase di colloquio sarebbe molto utile approcciare alla posizione proposta magari portando avanti già qualche idea pratica su come si intende ricoprire quel ruolo o magari, descrivendo le proprie attività/mansioni facendo esempi di progetti speciali portati avanti o risultati concreti.
  • DISPONIBILE: mettere subito dei paletti su cosa si intende accettare, a quali condizioni o una poca disponibilità per effettuare il colloquio per tempi e modalità, di certo non aiuta il selezionatore a farti notare la tua disponibilità, che è una dote sempre apprezzata da aziende e recruiters.

 

Se hai qualche dubbio per la tua ricerca di un nuovo lavoro, se stai incontrando problemi nel trovarlo o devi candidarti per una posizione lavorativa a cui tieni tanto e vuoi preparare un Curriculum e/o Lettera di presentazione ad hoc, scrivici pure a info@jobbee.it oppure visita il nostro sito www.jobbee.it nella sezione servizi.

 

 

 

 

 

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Come cercare gli annunci di lavoro

L’argomento di oggi ‘come cercare gli annunci di lavoro’ è frutto di tutte le domande pervenute al Team di JoBBee.it e legate agli insuccessi dei candidati che inviano decine di candidature agli annunci di lavoro che trovano online, ma non hanno risposta.

Spesso, ci segnalano come siano sempre gli stessi e come alcuni in realtà siano per posizioni inesistenti. Tutto vero! Ma andiamo per gradi.

I siti di motore ricerca lavoro (Infojobs, Monster, Indeed, ecc.) ma anche il più generalista Annunci di lavoroGoogle, vanno saputi ‘interrogare’ affinchè la loro risposta sia soddisfacente e variegata. Questo vuol dire che se cerchiamo sempre gli stessi termini ( per esempio: ‘vendite milano’, ‘sales account lombardia’, ‘sales manager area di milano’ ) otterremo sempre le stesse rirposte, o almeno per 20 – 30 giorni prima di leggere dei nuovi annunci. Avete mai pensato al fatto che ogni azienda ha il suo modo in organigramma di ‘chiamare’ quella determinata posizione? Gli stessi Selezionatori del Personale rispondono a più nomenclature ‘addetti alla selezione del personale, recruiter, HR Manager, HR Specialist, HR Junior, Head Hunter, ecc.’ Questo significa che il vostro ruolo, per quanto definibile in una macro categoria (per esempio VENDITE) può essere identificato da chi cerca personale in modo differente.

Un ottimo consiglio per cercare gli annunci di lavoro è:

Cercare sui motori di ricerca annunci lavoro usando tutte le variabili del Job Title (nome del vostro ruolo) con cui si potrebbe indicare quella attività professionale/posizione in un’azienda.

Questo suggerimento, potrebbe già ovviare agli annunci sempre uguali che andate a visualizzare.

In merito agli annunci civetta invece, che nel linguaggio HR sono quelli che vengono pubblicati per fare database di CV su determinate canidature ma che non hanno dietro posizioni lavorative realmente aperte, abbiamo anche qui dei suggerimenti da darvi per cercare di individuarli.

Ecco i 3 principali suggerimenti per cercare gli annunci di lavoro:

  • Spesso sono pubblicati da società interinali e di head hunting: i dipendenti di queste realtà infatti hanno degli obiettivi settimanali numerici di colloqui e di CV da inserire nel proprio database, quindi in caso di necessità, si fa incetta di determinati profili pubblicando posizioni in realtà non aperte
  • I riferimenti dell’azienda in cui la posizione aperta è molto vaga: sicuramente nel caso di Head Hunting puro il cliente-azienda non viene ‘mai’ palesato, ma nel caso di annunci civetta l’area di Business del cliente viene eccessivamente celato (‘cercasi per azienda del settore terziario……’ )
  • Lo stesso annuncio è una ripubblicazione o la data di pubblicazione è molto indietro nel tempo: spesso infatti, anche se un annuncio viene inserito in cima alla lista della vetrine degli annunci di lavoro del momento, se andate a visualizzare bene nella pagina la data di pubblicazione è di qualche mese fa. Questo accade perché semplicemente i testi degli annunci base (ovvero di profili quasi sempre ricercati/utili) sono già scritti e salvati in una fantastica cartellina ‘testo annunci’ sul desktop del selezionatore/head hunter ed usati alla bisogna. All’occorrenza, basta andare con l’account del Selezionatore sul motore di ricerca annunci di lavoro e ripubblicarlo, il che lo porterà tra quelli del giorno

annunci di lavoroQuesti piccoli accorgimenti, potrebbero farvi risparmiare davvero molto tempo nell’invio del vostro Curriculum per annunci di lavoro che non porteranno a nulla.Ad ogni modo, ricordiamo, che i motori di ricerca lavoro sono ancora validi strumenti per solo alcune catergorie professionali e non per altre per cui Linkedin fa davvero la differenza. Ma di questo ne parleremo in un prossimo post.

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cerca lavoro

I Colloqui di lavoro: l’effetto ‘le faremo sapere’

Uno dei nostri Servizi di punta, è il nostro Servizio di Tutoring al Colloquio di lavoro. L’elemento ‘killer’ del Servizio è proprio quello di spiegare, finalmente, ai candidati perché a volte supererebbero i Colloqui di Selezione e perché altre volte, verrebbero scartati. Insomma,  il nostro servizio serve proprio a capire perché i Colloqui di lavoro terminano con ‘le faremo sapere’ ed a volte, da lì, seguirà il silenzio del selezionatore, che non darà nemmeno un Feedback  ma lascerà intuire il no finale.

E’ necessario fare alcune premesse, soprattutto prevendendo i commenti sulle nostre pagine Social Linkedin e Facebook, di alcuni utenti.

Le premesse ‘base’ sono le seguenti:

  • Ogni Selezione è un mondo a sé stante e dipende sempre dal contesto aziendale per cui si effettua la Selezione, se il primo Step è seguito da Head Hunter esterni all’azienda, sul quale sarà il Team o il Manager che seguirà la risorsa, ecc. ecc.
  • Non esistono risposte preconfezionate e valide per tutti. Il nostro Servizio infatti mira ad evidenziare gli aspetti positivi/negativi del candidato non per sentito dire ma proprio analizzando le risposte ed il comportamento dello stesso in una simulazione di colloquio
  • Basta dire che tutte le Risorse Umane non capiscono nulla e sono una brutta categoria! Come in tutte le professioni ci sono professionisti e persone che svolgono un mestiere senza passione o competenza alcuna, ed altri invece, che sanno di cosa stanno parlando
  • Non vogliamo dare ‘colpa’ dell’insuccesso di una Selezione solo al candidato, ma lato candidato appunto, il riuscire a ridurre le possibilità di errore durante i colloqui di lavoro, è l’unica arma che ha a disposizione tra le variabili incontrollabili che intervengono nel corso di un colloquio. Non è possibile intervenire sulla parzialità o la professionalità di chi effettua la selezione, sul contesto specifico o sulla inadeguatezza di alcune competenze tecniche o anagrafiche, ma il candidato può solo intervenire sul suo modo di sostenere con successo i colloqui di lavoro
  • La simulazione di colloquio è di natura HR, ovvero si rifà al primo Step di Selezione con le Risorse Umane e non agli step successivi di natura tecnica che ovviamente non sono di nostra pertinenza. Quindi, inutili i commenti del tipo ‘io faccio Controllo di Gestione e voglio fare il CFO, che ne sapete voi Risorse Umane?’ Ricordate che si fanno più Step di Selezione proprio perché la natura degli elementi da analizzare per l’inserimento di una Risorsa sono molteplici lato psicologico-relazionale e lato tecnico. Ad ognuno il suo mestiere! Quindi il primo step (fondamentale per accedere al Secondo) è quello di natura psicologico-generale ed è quello che vi aiuteremo a superare! Lato tecnico sarete voi a dare il meglio quando affronterete Manager e referenti di linea del vostro ambito nella fase successiva

Colloquio di lavoroDetto questo, vi descriviamo come avviene il nostro Tutoring al Colloquio di lavoro, che si concretizza in una Simulazione di colloquio interattivo su Skype usando come ‘base’ un annuncio per una posizione che ci segnalate e per cui presto avrete un colloquio o invierete la vostra candidatura. Nella seconda metà del Tutoring, vi verrà fornito un Feedback personalizzato sull’esito del colloquio, ovvero se sareste passati al secondo Step tecnico con il Referente di linea o no e perché. A cosa serve tutto questo?

Vediamo insieme i vantaggi:

  • Avrete finalmente un feedback completo di come è il vostro andamento e la vostra attitudine a ‘vendere’ la vostra professionalità durante i colloqui di lavoro
  • Individuerete un percorso di carriera chiaro, sottolineando grazie all’aiuto di un nostro Consulente, i punti- chiave che è giusto rimarcare in sede di colloquio e come superare l’empasse di alcune lacune (cambi frequenti, mesi di disoccupazione, mancanza di una laurea o di una qualifica specifica)
  • Analizzerete la vostra personale prossemica che contraddistingue ogni candidato quando effettua una Selezione. Il Tutoring infatti viene erogato tramite skype in videoconferenza, così che l’esperto in Selezione che è davanti a voi può darvi un Feedback anche sul vostro comportamento in ottica di linguaggio del corpo (trasmettete ansia? vi sedete in modo scomposto? vi agitate in affrontando alcuni aspetti?)
  • Riuscirete a motivare candidature che magari sono per posizioni non in linea con il vostro percorso lavorativo attuale ma a cui siete comunque interessati
  • Avrete a vostra disposizione un Selezionatore del Personale per fargli qualunque domanda sul mondo dei colloqui di lavoro o per chiedergli la giusta strategia di risposta ad alcune domande che avete affrontato in colloqui reali ed a cui non avete saputo dare risposta o vi hanno penalizzato

Infine, nell’arco di 24 Ore lavorative, riceverete anche un vademecum con consigli personalizzati e mai standardizzati, di come affrontare i vostri prossimi Colloqui di lavoro.

JoBBee.it è il primo sito italiano a fornisce questo servizio in gran voga all’estero. E tu? Cosa stai aspettando? Chiedici maggiori informazi su info@jobbee.it

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Dipendente o Libero Professionista? Ad ognuno il suo!

Il dilemma Dipendente o Libero Professionista  ha sfiorato sempre, almeno una volta nella carriera, ogni lavoratore. Certamente, negli ultimi anni la precarietà del mondo del lavoro ed il dover abbandonare l’idea del posto fisso così come l’hanno conosciuto i nostri genitori, ha incrementato la scelta dell’opzione Libero Professionista, o come i più moderni JoB Title suggeriscono  ‘Consultant’ o ‘Temporary Manager’.

Ma diciamoci la verità, quante persone hanno l’indole dell’imprenditore o ‘il coraggio’ per mettersi in proprio? E quanti dipendenti, hanno realmente il carattere per prestare servizio in una multinazionale per anni, facendo il reale interesse dell’azienda prima del proprio?

Certo, alcuni di voi potranno obiettare che, nel mondo di lavoro attuale, c’è poca possibilità di scelta in base all’inclinazione personale e, non c’è nulla di più sbagliato.

C’è sempre la possibilità di scelta, l’importante è avere le idee ben chiare su cosa si vuole fare, in base alla propria indole e alla propria predisposizione personale. Una corretta autoanalisi di cosa si vorrebbe fare nella vita, a livello di posizionamento/inquadramento è sempre fondamentale per districarsi al meglio nel mondo del lavoro e mirare i propri sforzi di ricerca.

Vogliamo chiarire che non c’è nessuna connotazione valoriale tra la posizione da Dipendente o da Libero Professionista. Che non si tratta di essere più o meno Cool  nell’essere uno o l’altro, ma che nella vita e magari anche in diversi momenti della propria carriera, si è più predisposti e portati in un senso piuttosto che in un altro.

Questo punto c’è sembrato doveroso da approfondire, perché sono tantissimi i clienti che nel ricollocarsi sul mercato del lavoro magari come dipendenti dopo anni nella stessa azienda, non sanno come approcciare la ricerca. La voglia di mettersi in proprio magari è tanta oppure si vuole rimanere in un contesto aziendale ben strutturato, ma non avendo trovato nulla di concreto si rivendono come Temporary Manager.

Partiamo da questo presupposto, nessuna posizione lavorativa ad oggi è più sicura di un’altra, né da Dipendente né da Libero Professionista affermato. Quindi, in quest’ottica, perché cercare di farsi andar bene qualcosa che occupa la maggior parte della nostra giornata e non cercare di dare il meglio in quello per cui ci sentiamo più portati?

Se non ci si prende in giro, ognuno di noi sa cosa vorrebbe fare della propria carriera e la crisi, si sa, aguzza l’ingegno! Gli scenari possibili sono molteplici:

  • Possiamo avere un carattere che ci porta a preferire sempre di sentirci parte di un lavoro su internettutto ed allora, è giusto investire i propri sforzi di ricerca di un nuovo lavoro perfezionando Curriculum/Lettera di Presentazione/Profilo Linkedin a prova di Software di Recruiting usati nelle multinazionali o mirando le nostre candidature a seguito di un mapping curato delle aziende che potrebbero essere interessate al nostro profilo
  • Anni in diversi contesti aziendali, svolgendo funzioni similari ma con responsabilità sempre crescenti ha fatto di noi un GURU in un dato settore. Tale professionalità, è appetibile per tantissime tipologie di aziende e, diciamoci la verità, le dipendenze ci hanno un po’ stancato. Vale la pena allora investire nella creazione di un nostro profilo Social/CV orientati a livello Consulenziale dove il perno su cui ruota il tutto sono le nostre competenze e professionalità, non un elenco di mansioni e ruoli ricoperti
  • Siamo confusi. Famiglia e retaggi culturali, ci portano a dover optare per un più sicuro posto fisso da dipendente, ma dopo mesi di ricerca, magari direttamente da casa perché il nostro datore di lavoro precedente ha chiuso, dobbiamo in qualche modo trovare occupazione, però non abbiamo proprio l’indole dell’imprenditore e non sapremmo da dove partire. Una buona idea, allora, è non piangersi addosso continuando a mandare CV a pioggia ma, magari, cercare di contattare società/agenzie o piccole aziende di professionisti del nostro stesso settore che sono riusciti ad avere successo mettendosi in proprio e che potrebbero considerare la nostra candidatura come ‘esperti’ di un dato settore per incrementare le fila del proprio Team

Le casistiche sono infinite, come ci dimostrano i due anni di consulenza al vostro fianco. Se volete confrontarvi con noi, scrivete nei commenti oppure scriveteci una Email su info@jobbee.it, ricordandovi che è possibile già mettersi in lista per la riapertura dei nostri Servizi che avverrà nelle prossime settimane.

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Come sostenere un Colloquio di lavoro : “l’effetto zappa sui piedi”

Il Team di JoBBee è sempre contrario ai pre confezionati! A quelle risposte standard che Job interview young woman with business teampossono andar bene per tutti e per nessuno, anche per come sostenere un Colloquio di lavoro.

Quindi, non vi daremo mai le classiche regole/suggerimenti di Coach o HR sul come superare un Colloquio di Lavoro, che vi suggeriscono il vestirsi bene, lo stringere la mano in modo convincente, o norme comuni di comportamento ormai assodate.

L’approccio che vogliamo usare per aiutarvi ad affrontare un Colloquio di lavoro in modo produttivo e soddisfacente è quello incentrato su voi stessi e non su fattori superficiali, di contesto o legati al Selezionatore che avete di fronte.

Vogliamo descrivervi oggi quello che in gergo tecnico si chiama ‘effetto zappa sui piedi’ ovvero quelle frasi boomerang che a volte i candidati lanciano verso il Selezionatore e che poi inevitabilmente, non solo tornano indietro, ma si ritorcono contro.

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