Il parere degli altri: ostacolo verso il nostro futuro (ergo Felicità)

Lavorando quotidianamente nell’affrontare il Cambiamento di vita o lavoro, con i miei Clienti,  mi sono resa conto, di quanto sia importante approfondire con chi è alla ricerca della propria strada nel mondo del valore che hanno i pareri della cerchia sociale (più o meno prossima) nel raggiungere ciò a cui si è destinati.

Famiglia, amici, fidanzati, mariti o mogli con le loro valutazioni, giudizi o pareri che vengano più o meno richiesti da chi si trova davanti ad un bivio o in un caos professionale/lavorativo, troppo spesso inficiano la buona riuscita di un progetto o la scelta di un posto di lavoro a discapito di un altro. Chi non ha mai detto: “mi piacerebbe fare ‘questo’ di mestiere, ma chi lo dice ai miei!?”. “Vorrei liberarmi di questo rapporto malsano, ma sai poi la gente cosa direbbe?!”

Sembra un dettaglio da poco, ma effettivamente il carico emotivo e l’importanza nella nostra vita di chi esprime un parere su una nostra scelta ci devia completamente nello scegliere la strada giusta. No sto affermando che non bisogna ascoltare nessuno e far di testa propria, in modo testardo, rimanendo ‘sordi’ nei confronti di chi ci sta indicando alcune problematiche di realizzazione di un nostro progetto o, proprio perché chi ci conosce bene, ci ‘allerta’ di alcuni nostri modus operandi reiterati nel tempo che a volte si sono rivelati deleteri col senno di poi.

Infatti, soprattutto quando si porta avanti un nuovo progetto di vita, ma in modo particolare a livello di Business (per.es lancio di una start-up e/o l’intraprendere una nuova professione) è fondamentale sondare il terreno tra amici e parenti per valutare la fattibilità dello stesso, l’interesse che potrebbe suscitare nelle persone (nel caso di progetti commerciali), oltre che la segnalazione di problematiche di messa in pratica dell’idea a cui non abbiamo prestato attenzione, magari presi dall’entusiasmo.

Tutto questo, però, è ben diverso dal farsi condizionare, bloccare o intimidire dall’opinione di chi ci vuole bene o in generale degli altri. Il sottile confine tra l’ascoltare i pareri altrui, richiesti espressamente o non richiesti, e invece, prenderne atto ma continuare per la propria strada è:  LA SICUREZZA IN SE’ STESSI.

Per arrivare al nostro destino, lavorativo in questo caso o comunque raggiungere un WorK – Life Balance eccellente è conditio sine qua non l’essere abbastanza forti, autocritici e consapevoli di sé per gestire e valutare asetticamente (e senza coinvolgimenti emotivi eccessivi) i pareri che ci vengono espressi.

Quando si fa un percorso di Consulenza di carriera (Career Tutoring) o di Cambiamento di Vita (Life Tutoring) una parte fondamentale è proprio questo passaggio: raggiungere una consapevolezza di sé, delle proprie capacità, risorse e attitudini tanto da carpire che quello che ci viene detto ha solo un carico informativo, non emotivo che potrebbe essere anche non corretto.

Infatti, persone che nella nostra vita hanno un ruolo fondamentale esprimendo un giudizio per esperienza o per affetto spesso minano progetti che sul nascere, potrebbero sembrare poco solidi/concreti, ma che alla lunga si sarebbero dimostrati vincenti.

Troppo spesso infatti le persone esprimono una opinione per sentito dire, per attitudine/inclinazione personale (meno coraggiosi e/o più conservatori) o per eccessivo affetto e voglia di far seguire, a chi si vuole bene, un percorso meno sfidante, ma più sicuro e meno pericoloso.

Facciamo un esempio.

Troppe volte nelle mie consulenze o nei nostri corsi di formazione (fisici ed online) notiamo che genitori ‘ostacolano’ i figli nell’intraprendere una carriera indipendente, magari nel mondo online o in ruoli da freelance che per la vecchia ‘guardia’ sono per definizione meno sicuri e fallimentari, rispetto al trovare un lavoro ‘normale’ stipendiato e fisso che è ‘sempre’ la soluzione migliore. Molte volte, però, è da considerare che i genitori (fosse altro per motivazioni generazionali) nemmeno sanno di cosa si parla quando gli presentiamo un progetto di startup, e-commerce, Blog, attività da  freelance, sviluppo App e tanto altro. L’affetto, troppe volte, blocca la strada verso il successo e per capirlo se ci si trova in una situazione del genere, basta sviluppare non solo una provata preparazione tecnica di quello che si vuole intraprendere (in modo da gestire le obiezioni con cognizione di causa), ma anche saper discernere tra quello che ci viene detto con autorevolezza sull’argomento rispetto a quello che ci viene detto per eccesso d’amore, ma con poca preparazione in materia.

Idem nelle relazioni conflittuali o di matrimoni non più soddisfacenti. Quante volte per non dare “dispiacere” ai propri genitori o figli si continuano rapporti violenti o mal sani condannandoci all’infelicità?

Se volete ‘assistenza’ per la gestione di situazioni similari, i miei servizi di consulenza sono a vostra completa disposizione. Potete richiedere la prima consulenza gratuita nel Form dedicato in Home Page o alla fine della pagina, oppure per info e prenotazioni scrivermi a info@jobbee.it!

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Di cosa si occupano le Risorse Umane in una azienda?

C’è sempre più confusione su quali siano le funzioni delle Risorse Umane in una azienda. Spesso, tale confusione è prensente anche tra chi si occupa effettivamente di Risorse Umane, non solo da chi svolge altre funzioni aziendali.

Le funzioni delle Risorse Umane in una azienda sono:

  1. Gestire a 360° tutte quello che riguarda le persone in funzione del Business aziendale
  2. Essere un osservatore attento delle dinamiche aziendali e delle relazioni tra le persone
  3. Motivare le risorse, analizzare le loro competenze a seconda dei flussi e dei processi migliorandoli
  4. Valutare le risorse ottimizzandole in base alle loro inclinazioni
  5. Formare le risorse per tutti gli aspetti Soft che possono migliorare il clima quotidiano in azienda e quindi l’efficenza delle risorse stesse

Non bisogna considerare le Risorse Umane, come uno sportello di ascolto delle lamentele delle persone in azienda! Le loro funzioni sono cruciali in ottica di incremento del Business, per qualsiasi azienda. I migliori Manager in ambito Risorse Umane non hanno solo una preparazione Umanistica a livello teorico/accademico, infatti, ma hanno anche effettuato anni di esperienza concreta sul campo magari in ambito commerciale o di staff strategico, per ancorare le loro conoscenze sulle persone alle necessità economiche delle aziende.

Valutare attentamente le persone, le loro singole capacità ed attitudini individuali e decidere, flussi e processi aziendali in base ad esse, può essere un’arma vincente per ogni azienda (di piccola o di grande dimensione).

Avere un Conculente Risorse Umane esperto in flussi e processi aziendali, è ormai un approccio strategico sempre più usato a livello internazionale, dove avvalersi di validi collaboratori in tal senso, può ssere il motore portante per un incremento decisivo del Business e, di conseguenza, del fatturato aziendale.

In una società dove ormai i Servizi si stanno imponendo sempre più come motore di intere economie nazionali, questo genere di expertise in una azienda è conditio sine qua non per il successo.

Fondamentali soprattutto per la valutazione e l’analisi di PROCESSI e FLUSSI aziendali, gli HR sono sempre più un appoggio strategico per i Business Manager delle diverse divisioni come Finance, Marketing, Dirigenziale.

Pensare che le Risorse Umane si occupano solo di Selezione, Buste Paga o Relazioni Sindacali, vuol dire per una azienda, piccola o grande che sia, rinunciare ad un potere incredibile sul miglioramento del clima aziendale.

Comprendere questo aspetto è fondamentale per tutte le aziende che vorranno emergere sul mercato, nel prossimo futuro, oltre che per chiunque si stia approcciando ad una carriera in ambito Risorse Umane.

 

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Perche’ il Curriculum lo legge un Recruiter?

Forse la cosa più complicata da far comprendere ai candidati e, di conseguenza, ai nostri clienti è perché la loro versione del Curriculum scritta in modo ineccepibile a livello tecnico, non viene compresa/apprezzata da chi si occupa di Risorse Umane. Ma soprattutto, perchè è un esperto in Risorse Umane che lo legge per primo e non il responsabile di funzione che sarà il Manager della nuova risorsa che andrà inserita.

Potremmo, facilmente ridurre il tutto alla ormai sempre citata frase ‘ad ognuno il suo mestiere’, ma ormai troppi di voi, sono stanchi di veder scartare il proprio Curriculum da provetto Controller, da un Laureato in Psicologia che si occupa di Risorse Umane o Formazione.

Che ne sapra mai, lui/lei di come si fa a fine mese un reporting periodico o una analisi degli scostamenti?

 

(altro…)

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Risorse Umane che ‘rovinano’ la categoria: le 5 peggiori tipologie di Recruiter!

Ormai sta dilagando lo stereotipo dei Recruiter che non capiscono nulla di ‘enormi talentitrovare lavoro a 50 anniche gli passano per mano tramite CV oppure in Colloquio e candidati tutti validi ed eccezionali che non vengono compresi.

Lato Risorse Umane  si sta instaurando invece lo stereotipo opposto candidati non validi ed arroganti, che si presentano davanti al Recruiter che è invece onnisciente e riesce a capire il valore di ognuno da qualche secondo di interazione, che sia vis à vis oppure con il suo Curriculum.

Cerchiamo invece di sfatare alcuni miti o stereotipi come questi oggi e stavolta lo faremo lato Risorse Umane (Recruiter, Head Hunter, Selezionatori, HR Manager che siano) perché effettivamente, anche noi colleghi ci imbattiamo in specialisti del nostro settore che francamente rovinano la categoria.

sostenere colloquioInfatti, affrontate le problematiche dei candidati in fase di Colloquio, ricerca lavoro, invio CV e molto altro, oggi è il momento di riconoscere gli errori che effettivamente commettono alcuni Selezionatori che hanno portato i candidati, ahinoi, a fare di tutta l’erba un fascio, a creare lo stereotipo dei Selezionatori str**zi di default.

Secondo il Team di JoBBee ecco le 5 Tipologie di Recruiter che stanno rovinando la categoria Risorse Umane:

  1. L’Incompetente: come in tutti i mestieri del mondo, molti Recruiter fanno questo mestiere senza nessuna preparazione di tipo teorico-pratico, ma ‘inciampano’ in questa professione un po’ casualmente. Ma, come in tutte le professioni e soprattutto quando si sta decidendo del futuro lavorativo di una persona che dedicherà dalle 8 alle 10 ore al giorno a ricoprire un ruolo, l’impreparazione non DEVE essere permessa. Infatti, anche se di Risorse si tratta, il fattore Umano va sempre considerato in una Selezione ed inserire la ‘persona giusta al posto giusto’ è frutto solo di nozioni di natura psicologico-aziendale che vanno apprese a livello universitario e con pratica costante e non è sufficiente un Master di qualche mese, a volte anche solo di qualche settimana.
  2. L’Onnipotente: purtroppo si arriva a fare il Recruiter per vie diverse e, ad Colloquio di lavoroalcuni, il fatto di decidere del futuro della gente dall’altra parte di una scrivania, dà un po’ alla testa. Eccoci quindi di fronte al ragazzotto (o anche no) in giacca e cravatta che, in modo altezzoso e con bei paroloni confusi ad effetto, decidono di candidati che hanno anni di esperienza equivalenti alla sua anagrafica, senza capire molto della professione del candidato stesso. L’umiltà ed il ‘non dimenticare’ che la relazione in fase di Colloquio è tra individui a pari livello e che la valutazione è reciproca, è solo un vantaggio per essere scevri da ogni condizionamento al momento valutativo
  3. Il Frettoloso: qualunque contatto con il Candidato rappresenta la professionalità di un Recruiter, dall’invio di una Email, al contatto telefonico, al Colloquio e nulla va lasciato al caso o inviato/effettuato senza attenzione al dettaglio. Fior fiore di Head Hunter con titoli altisonanti e che poi nella Email sbagliano il nome del candidato, inviano un ‘Buona serata’ alle 11.30 del mattino e poi si lamentano dei candidati, veramente trasudano fretta e poca attenzione al candidato che di certo non fa loro onore
  4. Il Mal Capitato: nonostante ci sia un mondo di aspiranti HR e Recruiter a volte Lettera di Presentazionea questa professione ci si approda per dei cambi di organico, perché ‘non si trovava altro’ ma senza nessuna passione/interesse per questo mestiere. Come in tutte le professioni se non vengono fatte con trasporto, vengono trascinate approcciando i candidati con non curanza, superficialità e poca cura al rapporto umano
  5. Il Generalista: l’ultima categoria è composta da Recruiter che hanno fatto all’Università Scienze Politiche, due anni di Recupero Credito, un Master di una settimana in Risorse Umane ed ora fanno selezione per una interinale…insomma di tutto un po’! Esprimere giudizi sulle persone, con questi preamboli sicuramente è giusto che preoccupi i mal capitati candidati.

 

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In che cosa consiste la Revisione del Curriculum? Cosa fa un CV Writer?

Il Servizio Top di JoBBee.it è di certo la Revisione del Curriculum. Tale attività, identifica CV Writeruna professionalità specifica, quella del CV WRITER che da anni caratterizza il mercato internazionale del lavoro.

La domanda dei più scettici in tal senso è solitamente ‘Perché pagare qualcuno per descrivere la mia professione?’

La riflessione è pertinente e ci fa comprendere anche i principi su cui si basa l’attività dei nostri CV Writers per descrivere anche in che cosa consiste il Servizio di Revisione Curriculum.

Un Cv Writer è un esperto in Risorse Umane, e nello specifico in Recruting/Selezione del Personale che, dopo anni di lettura costante e Screening di una media di 100 CV al giorno per le convocazioni a Colloquio, passa ad occuparsi di Analisi, Scrittura e impostazione CV seguendo gli stessi criteri con cui era portato a cestinare, oppure contattare le diverse candidature.

Delineiamo ora insieme, nello specifico cosa fa un CV Writer JoBBee al vostro Curriculum, dopo che ce lo avete inviato.

Distinguiamo innanzitutto tra ANALISI dell’efficacia di un CV (Gratis sul nostro sito) oppure la REVISIONE del Curriculum (a pagamento su JoBBee.it in base ai diversi anni di esperienza effettuati).

CurriculumL’Analisi del Curriculum: consiste nella Valutazione ed indetificazione degli elementi poco funzionali del Curriculum attuale di ogni candidato. E’ in pratica, la descrizione del motivo per cui un Selezionatore avrebbe scartato il vostro Curriculum (o lo avrebbe considerato meritevole di un approfondimento telefonico).  Nella Analisi descriviamo il se e come avvremmo considerato il Curriculum nel complesso, quali gli errori e le aree di miglioramento e secondo quali criteri.

Revisione Curriculum: Consiste nell’intervenire drasticamente e con una stesura integrale di un nuovo Curriculum prestando attenzione ai criteri di cui sopra che comprendono (Layout, Contenuti e disposizione degli stessi sul documento, individuazione delle aree/competenze a potenziale che meglio individuano il vostro percorso professionale, eliminazione di tutto quello che non è rilevante ai fini di una valutazione professionale, correzione grammaticale e linguistica, ecc. ecc.).

Vediamo ora insieme i Criteri Chiave su cui si fonda l’attività di un CV Writer e di conseguenza le strategie impiegate nel Servizio di Revisione Curriculum. Considerando in linea generale che:

  • Un Curriculum non è una Biografia (non si deve raccontare tutto ma soloCurriculum gli aspetti interessanti in fase di Selezione)
  • Non esiste un formato Perfetto (il concetto di giusto o sbagliato si deve declinare in base al destinatario del CV, alle caratteristiche della professionalità e del percorso di carriera del candidato)
  • Non si supera la pagina (il selezionatore capisce se contattarvi o meno in 10 secondi, più elementi superflui inserirete, meno vi capirà. In rari casi, si può sforare in una pagina e mezza, ma se ben espresso e delineato una carriera di oltre 30 anni si può descrivere con completezza e professionalità, se a farlo è un professionista in questa attività)
  • Devi saper vendere il prodotto più difficile di tutti, la tua professionalità (a parità di percorsi e di competenza con altri candidati con un ruolo simile al tuo, in cosa ti differenzi? Come si possono valorizzarle al meglio le tue capacità specifiche?)

La Strutturazione del Curriculum durante una Revisione, costa di 4 parti principali:

1° Parte: ANAGRAFICA

Deve riportare tutte le informazioni inerenti il Nome, la residenza/domicilio (collocarti geograficamente rispetto all’offerta di lavoro è fondametale), Età (il Selezionatore deve sempre contestualizzare temporalmente la tua carriera/esperienza) , recapiti di contatto (Email, telefono e Linkedin)

2° Parte:  ESPERIENZE PROFESSIONALI

Errori curriculum 1E’ il momento in cui ti stai giocando tutto, professionalmente parlando, quindi devi: individuare il Job Title che meglio descrive le tue mansioni (attenzione, non come il tuo ruolo viene chiamato in azienda ma come un Head Hunter ricerca qualcuno come te a livello internazionale).  Specificare per parole – chiave ed in modo corretto le attività e mansioni che si svolgono quotidianamente in modo sintetico (attenzione, non descrivere quello che si fa tutti i giorni ma indicarlo come vorrebbe/capirebbe un Recruiter che fa di base un mestiere che non è il tuo).  Indicare i risultati raggiunti solo se tangibili e riscontrabili numericamente (scrivere ho protato avanti con successo un progetto, non dice granché)

3° Parte:  ISTRUZIONE

Esistono delle regole ben precise nell’indicare il conseguimento di successi accademici e percorsi formativi. Inutile riportare tutto: nomi di tesi, esami conseguiti, argomenti principali (a meno che non si sia Neo-laureati). Idem, per i Corsi, a meno che non siano significativi (MBA, MASTER, LINGUE) hanno poco senso se riguardano quelli di routine come il Primo Soccorso e la Sicurezza sul Lavoro. Le regole per indicare correttamente la propria istruzione prevedono: Nome Istituto, Anno di Conseguimento, Titolo Conseguito, Votazione (solo nel caso delle eccellenze).

4° Parte: COMPETENZE ACCESSORIE (LINGUISTICHE /IT)

In questa sezione è il trionfo della fantasia e dell’opulenza sui CV dei nostri Clienti. C’è chi lavoro cv ingleseaggiunge ‘italiano madrelingua’ nonostante si chiama Gennaro Esposito nato e vissuto a Napoli da generazioni, per far vedere che parla una lingua in più oltre all’Inglese, rigorosamente Base. Idem, per le competenze IT, dove a volte vengono annoverate ormai competenze di uso comune come l’uso quotidiano dello Smartphone. Un consiglio spassionato è quello di ripulire il vostro Curriculum da tali ‘perle’ pena, lo scarto dell’intera candidatura nonostante una valutazione sommariamente positiva.

Ovviamente, all’occorrenza è possibile inserire, per percorsi professionali specifici sezioni ad hoc (esperienze marginali e precedenti/progetti speciali/volontariato) ma solo da valutare nel complesso dell’intero documento che ricordiamo sempre deve essere: Pulito, Facile da leggere, essere lineare ad un primo sguardo, riportare solo informazioni importanti per il selezionatore (non quelle che il candidato ritiene importanti), saper descrivere con la giusta carica (che non deve mai essere superbia/pomposità) le proprie capacità.

Se volete scoprire di più sul mondo della Revisione CV, o farci analizzare GRATUITAMENTE il vostro Curriculum, visitate il nostro sito www.jobbee.it o scriveteci a info@jobbee.it !

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Inserire o meno l’età sul Curriculum?

Il Team di JoBBee analizza circa 100 CV al giorno e ne revisiona almeno la metà. Nella trovare lavoro a 50 annimaggior parte di essi, uno degli errori più ricorrenti o degli aspetti che continuamente mettiamo in risalto nelle nostre Analisi/Revisioni è che superati i 45 anni, i candidati tendono ad omettere o ad inserire la data di nascita in calce al Curriculum.

Parliamoci sinceramente.  Siete certi che ‘costringere’ il Selezionatore a leggere tutte le vostre competenze, carriera, percorsi professionali senza contestualizzarli in relazione all’età, sia una buona mossa?

Pensateci bene, le casistiche sono differenti. Se ci mettiamo nei panni del Selezionatore, può succedere che:

  • Se sto seguendo una selezione per un Cliente Esterno e mi ha richiesto un profilo con meno di 50 anni, come conditio sine qua non, posso anche leggere che il candidato che mi ha inviato il CV ha una carriera invidiabile, ma dovrò scartarlo
  • Sto leggendo il Curriculum di un candidato, il percorso mi sembra eccellente ma analisi curriculum gratuitanon riesco ad inquadrare subito se è stato fatto nei giusti tempi (Laurea, corsi, master, anni di esperienza). Esempio, il candidato è uno Specialist da 5 anni, bene, ma leggo alla fine del CV che ha 56 anni. Forse allora non è quel candidato a potenziale che mi aspettavo
  • Leggo tutte le esperienze del candidato sul Curriculum, inserisce tutto ‘al posto giusto’ : un incipit con contatti, residenza, poi il percorso di carriera ben delineato ed i suoi studi, ma all’ultimo, come se volesse nascondermela, ecco spuntare l’età. A questo punto, penso che sia più un problema per lui che per me, tanto da farsi conoscere sul Curriculum nascondendomi un aspetto importante come la sua età.

Questi, sono solo tre esempi di come un Selezionatore può reagire davanti ad un Curriculum per ciò che concerne l’anagrafica.

Ora, capiamo benissimo tutte le polemiche del caso. Non entriamo nel merito del dibattito trovare lavorodi come il mercato del lavoro sia troppo orientato ai giovani Manager brillanti di 25 anni con 4 lingue parlate e due Master MBA, non è questa la sede e non è nostra politica fare polemica ma parlare di soluzioni. Di certo, inserire l’età in calce al Curriculum, o addirittura non citarla aspettando che il Selezionatore ci chiami per chiedercela, con l’idea che ‘almeno ci ha chiamato’ non cambia il risultato: ovvero essere scartati se la nostra anagrafica non è in linea con la ricerca. Ad ognuno il suo posto.

Non è discriminazione, non è da vedere sempre e solo sul personale. L’età, come la residenza, il possesso o meno di un Master e/o della Laurea, la mancata conoscenza di una lingua, la provenienza o meno da un settore sono dei criteri di ricerca, opinabili o meno che vengono presi in considerazione in ogni Selezione.

Perchè Curriculum con JoBBee.itIl fatto di non essere idonei per una Selezione, non vuol dire che non lo si sarà per nessuna altra posizione al mondo.  Magari i campi si restringono, le posizioni sono centellinate, ma il posto giusto per noi ci sarà, basta cercarlo con gli strumenti giusti, che evidenziano la nostra persona e professionalità. Curriculum, Lettera di Presentazione, Linkedin e tanto altro, non devono essere scritti contenendo quello che un Selezionatore si attende omettendo od oscurando le presunte lacune del nostro percorso, ma vanno elaborati rendendo al meglio le proprie potenzialità, la propria carriera senza omettere nulla che tanto prima o poi verrà scoperto. Essere scartati prima o dopo, fa differenza? Meglio essere certi che se si è chiamati dopo l’invio di un CV, lo si è perché siamo in linea con quello che il Recruiter stava cercando, piuttosto che restare con il magone quando, non appena diremmo la nostra età che abbiamo omesso, la telefonata andrà giù.

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