Ormai l’avvento Digitale sta cambiando radicalmente in modo di lavorare, i processi ed il classico recarsi in ufficio o il semplice lavorare ad una scrivania tutte le mattine.
Flessibilità, possibilità di lavorare in remoto da ogni luogo e la digitalizzazione dei processi, permettono a sempre più persone di lavorare lontano da una scrivania, magari da casa o dove più preferiscono.
Diversi sono gli aspetti da considerare non avendo più un luogo fisico in cui recarsi tutte le mattine a lavorare. Secondo i sondaggi, sono la maggior parte i lavoratori che vorrebbero lavorare da casa o senza vincoli di tempi e spazi. Molti altri, invece avrebbero delle difficoltà di concentrazione, soffrirebbero di isolamento/solitudine, oltre a non voler rinunciare ad un proprio spazio professionale fuori casa.
Per alcuni ancora è un tabu’ non lavorare ad una scrivania, forse per un senso di sicurezza e protezione che ancora il posto fisso, anche in senso fisico, ricopre.
Tutta altra storia per i “lavoratori flessibili”, ovvero gli amanti del lavoro da “casa” che può declinarsi in svariati ambiti: aree di co-working, caffetterie con spazi riservati per i PC ed ottimo wi-fi, un piccolo ufficio ricreato in casa.
Vi chiederete, a livello di produttività?
Quali sono i risultati di chi decide di non lavorare ad una scrivania fissa in ufficio. Pare che la soddisfazione di poter decidere del proprio tempo e del propio spazio, con un equilibrio ottimale tra vita lavorativa e privata/familiare abbia un effetto positivo sulla produttività di queste risorse “flessibili”.
Anche per questo, in pochissimi anni la percentuale di lavoratori flessibili anche definiti “lavoratori agili” sta crescendo a dismisura e oltre il 60% delle aziende italiane, pare voler entro il 2020 di dare questa opzione ai propri dipendenti.
Voi cosa ne pensate? Siete del partito, posto fisso con scrivania assegnata in ufficio oppure dei “lavoratori flessibili” nel senso moderno del termine?